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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus in Campania, De Luca: "Le mezze misure non servono a niente"

Nel corso della videodiretta odierna, il Governatore spiega la necessità delle ultime azioni condotte dalla Regione, in virtù dell'elevata densità abitativa: "Questa criticità ci obbliga a prendere decisioni prima e più rigorosamente rispetto agli altri"

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha tracciato il punto della situazione sull'emergenza coronavirus,, fornendo l'aggiornamento odierno sui contagi e proponendo alcune importanti e imminenti decisioni che prenderemo per contenere l’epidemia.

De Luca: "Obbligati a prendere decisioni prima e in maniera più rigorosa"

Ecco le dichiarazioni del Governatore, nel consueto appuntamento con la diretta del venerdì pomeriggio: "Siamo nel pieno della seconda ondata pandemica. I numeri che abbiamo oggi -1.261 positivi - sono molto più grandi rispetto a marzo e aprile, ma vi sono situazioni di minore gravità del contagio: ossia, vi è un numero maggiore di asintomatici rispetto alla primavera scorsa. Questo, però, non deve farci rilassare perché, con l'avvento dell'inverno, dovremmo mettere in conto anche un eventuale aggravamento della malattia. Le mezze misure non servono a niente: più ritardiamo le decisioni, più probabilmente saremmo costretti a intraprendere decisioni ancora più gravi, ma con l'acqua alla gola. Non dobbiamo aspettare oltre. Oggi, il contagio riguarda, allo stesso modo, tutta Italia. In questo contesto generale, la Campania è la regione più esposta, perché la regione con la più alta densità del Paese. Questa criticità ci obbliga a prendere decisioni prima degli altri e in maniera più rigorosa rispetto agli altri. Abbiamo una situazione demografica estremamente delicata: guai a noi se perdiamo il controllo sull'area metropolitana di Napoli, che è il punto di maggior criticità del nostro Paese".

L'obiettivo fondamentale è quello di salvare la vita delle persone: "Da questo punto di vista - continua il presidente della Regione Campania - abbiamo avuto un risultato importante. Abbiamo registrato 487 decessi, cioè abbiamo fatto un vero miracolo, tenendo conto della nostra densità abitativa. Ora, dobbiamo fare attenzione perché la situazione potrebbe essere seriamente compromessa. Abbiamo dovuto prendere alcune decisioni: la prima ha riguardato le iniziative di prevenzione che non ha fatto nessuna regione d'Italia. Il 12 agosto siamo stati, unica regione d'Italia, il tampone obbligatorio per chi ritornava dall'estero, preoccupandoci della densità abitativa. Quel lavoro ci ha consentito di individuare 3.000 positivi: senza tutto questo, avremmo avuto risultati enormemente più pesanti in Italia. Siamo stati la prima regione a predisporre l'utilizzo obbligatorio della mascherina anche all'esterno; abbiamo somministrato test sierologici al 90% del personale scolastico, con una media nazionale che non è neanche del 60%; abbiamo deciso di acquistare i termoscanner, che non deve essere un compito della Regione",

E, infine, l'ordinanza di ieri che, ha di fatto, comportato la chiusura delle strutture scolastiche in Campania e misure ancora più restrittive per alcune attività commerciali: "Ci pensiamo cento volte a quello che decidiamo. Quando, ieri, è arrivata la notizia che avevamo sforato i 1.000 contagi, abbiamo trascorso un'intera giornata a comprendere quale fosse la soluzione. Abbiamo lavorato dalle 10 di mattina fino alle 18:30, parlando con epidemiologi, esperti della task force regionale, organizzazioni economiche e Camere di Commercio, Ministro dell'Università, della Salute e dell'Interno, con la massima responsabilità e il massimo equilibrio. Quest'ordinanza avrà gli effetti tra 20 giorni. Sta di fatto che, quando noi intraprendiamo una decisione, non è a cuor leggero, ma lo facciamo nell'interesse delle nostre famiglie. Sentiamo che è nostro dovere farlo e farlo oggi, non tra 20 giorni".

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