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Cronaca

Chiama al reparto di oculistica per prenotare un'operazione, la risposta: "Non sappiamo quando riapriremo"

La storia di Silvia: "Mio padre può diventare cieco e mi dicono 'Vada da un'altra parte'"

In un periodo storico piuttosto particolare, soprattutto per la sanità, può accadere che, in caso di urgenza, vi è l'estrema necessità di ricorrere a interventi operatori, anche piuttosto delicati, ma tempestivi, se effettuati con prontezza, per scongiurare peggioramenti delle proprie condizioni di salute o dei propri cari. E, per quanto possano anche essere comprensibili, ma fino a un certo punto, le motivazioni legate alle difficoltà organizzative e di contrasto a un'emergenza senza precedenti negli ultimi anni, talvolta sono le risposte a lasciare senza fiato chi vive dei veri e propri drammi sulla propria pelle.

"Non sappiamo quando riapriremo... almeno dopo l'estate"

L'assurda vicenda che ha, per protagonista, ancora una volta, la sanità irpina è stata raccontata da Silvia Giordano alla pagina Facebook "Del Gaudio-Zinzi": "Mio padre soffre di retinopatia diabetica proliferante, una patologia che purtroppo non ha una cura, ma bisogna subire degli interventi laser in ospedale per scongiurare il distacco della retina, perché purtroppo è una patologia che porta inesorabilmente alla cecità se non si interviene tempestivamente".

Ma ecco che, al momento della prenotazione dell'intervento al reparto di oculistica, accade l'impensabile: "Lunedì ho chiamato in reparto e mi hanno dato l'interno del primario in oculistica da chiamare oggi pomeriggio. Lo chiamo e una donna mi ha detto candidamente: 'Non sappiamo quando riapriremo con le operazioni. Se vuole operarsi vada da un'altra parte'". E, in una seconda chiamata, effettuata dalla madre di Silvia per chiedere spiegazioni sulla riapertura del reparto, una più "dettagliata" risposta: "Almeno dopo l'estate".

Da qui, la disperazione di Silvia: "Mio padre perde la vista giorno dopo giorno: abbiamo pagato le visite, i ticket per le prenotazioni, abbiamo aspettato il nostro turno in lista ed anche oltre e nel momento in cui mi preoccupo di capire se mio padre dovrà diventare prima cieco per essere operato, mi dicono 'Vada da un'altra parte'".

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