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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montefredane

Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie: coinvolti due irpini

Figurano ai domiciliari il consulente fiscale Antonio Damascelli e suor Marcella Cesa di Montefredane prima dei voti Rita Cesa

Sono due gli irpini coinvolti nella bufera giudiziaria che ha travolto la Casa della Divina Provvidenza di BisceglieNell'ambito dell'operazione denominata "oro pro nobis", i militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Bari (Nucleo pt Bari) hanno eseguito 10 arresti, tre in carcere e 7 domiciliari, emessi dal GIP del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati.

Figurano ai domiciliari due persone originarie di Avellino e  provincia: il consulente fiscale Antonio Damascelli e suor Marcella Cesa di Montefredane prima dei voti Rita Cesa.

Era stata la Procura di Trani a chiedere il fallimento dell’ente ecclesiastico a causa del debito di oltre mezzo miliardo di euro. Nel corso degli anni sono stati molti i sequestri effettuati  compreso un conto corrente di 561mila euro della causa di canonizzazione di don Pasquale Uva e i 27 milioni di euro della Casa di Procura, definita la “cassaforte” dell’ente, che sarebbe servita a mettere al sicuro un ingente capitale.

A ottobre 2013 il Vaticano era intervenuto  commissariando l’ente e sostituendo suor Marcella Cesa, fino ad allora alla guida della congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, con monsignor Luigi Martella,  il vescovo di Molfetta. E nel dicembre 2013 la Casa della Divina Provvidenza era stata ammessa all’amministrazione straordinaria.

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