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Cronaca Vallesaccarda

La canapa un'opportunità per l’Irpinia, parte il Biodistretto a Vallesaccarda

Attraverso l'implementazione della coltivazione della canapa si potrebbero generare importanti sinergie occupazionali con altri settori

Un dibattito di grande interesse quello venuto fuori dal convegno scientifico “La coltivazione della canapa e i suoi usi: un’opportunità per il territorio” patrocinato dal Comune di Vallesaccarda con cui si è dato avvio alla costituzione del Biodistretto della filiera della canapa in Irpinia.
Hanno partecipato all’incontro il sindaco di Vallesaccarda Franco Archidiacono che ha aperto i lavori, il Presidente del GAL Irpinia Vanni Chieffo, il Presidente della Comunità Montana dell’Ufita, Carmine Famiglietti, il vice direttore della Coldiretti di Avellino Gerardo Palladino, il Presidente della Provincia di Avellino Dr. Domenico Gambacorta e diversi relatori scientifici del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Università Federico II di Napoli e del mondo delle imprese tra cui il Dr. Maurizio Salice Presidente di Italcanapa.
Ha coordinato i lavori scientifici della manifestazione il Dr. Giuseppe Sorrentino, ricercatore del CNR-Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo di Ercolano. Le conclusioni del Convegno sono state affidate al Dr. Maurizio Petracca, Presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania che tra l’altro è stato anche tra i promotori della Proposta di Legge Regionale sulla canapa approvata all’unanimità dalla Commissione Agricoltura della Regione Campania il 23 novembre 2016.
Questa iniziativa va inserita nell’ambito delle attività promosse dalla rete dei comuni di “Borghi in rete” che vede la partecipazione di 30 comuni dell’area irpina che dal basso stanno promuovendo una proposta concordata delle future attività economiche in un’ area geografica vasta cosi come previsto dal PSR Campania 2014-2020 che prevede per ciascuna area geografica l’inserimento in una delle quattro macroaree regionali.
La recente approvazione della legge nazionale sulla canapa del 22 novembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agro-industriale della canapa” e della legge regionale “ Interventi per favorire la coltura della canapa e le relative filiere produttive” del 23 Novembre 2016 costituiscono una grandissima opportunità per lo sviluppo del Biodistretto della canapa in Irpinia.
Una proposta per lo sviluppo di questa area geografica attraverso la valorizzazione della biodiversità e delle eccellenze gastronomiche locali ottenute da buone pratiche agricole è stata già presentata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche in occasione di EXPO’ 2015 nella tematica che riguardava le piccole comunità rurali (“New age of agriculture in the Ufita Valley, Southern Italy: an original exciting approach to rural development through the “Expo generation” www.feedingknowledge.it/bestpractice.it) ed aveva coinvolto enti di ricerca, giovani agricoltori, scuole ed aziende agricole oltre a cinque Comuni dell’area irpina.
Dal convegno scientifico di Vallesaccarda è emerso che oggi il costituendo Biodistretto si pone, attraverso l’implementazione della coltivazione della canapa negli ordinamenti colturali tipici dell’area, l’ambizioso progetto di uno sviluppo integrato che non sia più limitato alla sola agricoltura ma partendo da essa possa generare sinergie occupazionali con altri settori quali la bioedilizia, il bioartigianato ed il settore agro-alimentare grazie anche ai nuovi alimenti che si possono ottenere dalla coltivazione della canapa e che possono arricchire l’offerta di cibi ad elevato contenuto salutistico che già rappresentano un punto di forza del territorio irpino.
Lo sviluppo della bioedilizia basata sui materiali derivanti dalla canapa è molto promettente se si considera che, per una abitazione realizzata con biomateriali, viene emessa la metà della CO 2 rispetto alla realizzazione di una casa costruita con tecniche tradizionali, e che con i materiali ricavati dalla canapa si possono armare travi di cemento e legno che aumentano la resistenza delle strutture in caso di terremoti. Ma oltre alle abitazioni, che richiedono meno riscaldamento grazie al potere isolante dei biomateriali, è la stessa coltura della canapa che risulta ecocompatibile se si pensa che una tonnellata di materiale verde di canapa assorbe 328 grammi di CO 2 e, dunque, può essere perfettamente inserita in un Biodistretto che proponga una agricoltura a basso impatto ambientale e che può generare una bioedilizia ed un bioartigianato sostenibili, attività economiche che possono essere perfettamente inserite nel contesto economico della vita nei borghi.
Attraverso lo sviluppo del Biodistretto della canapa in Irpinia grazie all’alleanza dei Comuni coinvolti ed associati in Borghi in Rete, con gli Enti di ricerca, Università, imprese, Associazioni professionali e scuole si potranno creare nuove figure professionali in agricoltura, agro-chimica, ristorazione oltre a maestranze altamente innovative nel settore della bioedilizia e del bioartigianato che si spera possano dare grande impulso all’occupazione giovanile ed alla crescita economica del territorio.

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