Adolfo Gerolino è rimasto dietro le sbarre solo per tre giorni. Il calciatore di Quadrelle coinvolto nel calcioscommesse è stato a seguito della decisione del Gip del Tribunale Avellino ristretto ai domiciliari. La sua permanenza nel carcere di Bellizzi è finita. Nel tardo pomeriggio il rientro nella sua abitazione di Quadrelle per restare ai domiciliari. 

“Io i 30mila euro di cui hanno parlato e discusso altri soggetti per conto mio non li ho mai visti”  avrebbe affermato Gerolino dinanzi al Gip – Sono innocente. Non ho mai saputo nulla di questo giro di scommesse e non ho mai avuto dialoghi o conversazioni su questo argomento sia con i compagni di squadra che con i dirigenti della Pro Patria” – avrebbe poi aggiunto.

L’interrogatorio di garanzia dinanzi alle autorità giudiziaria è durato circa tre ore. Al suo fianco l'avvocato Antonio Capriglione che ha studiato le carte e sostenuto la difesa, mettendo in evidenza l'estraneità del suo assistito. Tesi raccolta dal Gip anche se in misura non completa.

Una vicenda anomala, quella che vede al centro il difensore di Quadrelle, che verrà chiarita nelle prossime settimane con il decorso dell’attività giudiziaria. Gerolino, in effetti, potrebbe essersi trovato indirettamente al centro della questione delle scommesse e non è escluso che altri soggetti, come recitano le intercettazioni, abbiano chiesto somme per conto suo per accrescere i rispettivi bottini da riscuotere.

Gerolino sarebbe quindi una vittima di altri. Il passo successivo sarà di preparare l’istanza di rimessa totale in libertà da avanzare nelle prossime ore al Tribunale del Riesame di Napoli e la cui decisione potrebbe arrivare già all’inizio della prossima settimana.