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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montecalvo Irpino

Business dei migranti: c'è anche un irpino tra i 42 indagati

Il principale accusato è Paolo Di Donato, ex amministratore del consorzio Maleventum

Cinque persone sono finite ai domiciliari su decisione del Gip della Procura di Benevento, tra questi un ex amministratore conosciuto nel Sannio come “Il Re dei rifugiati” e un irpino originario di Montecalvo, ex dipendente della Prefettura di Benevento. 

Tra le persone coinvolte ci sono un impiegato del ministero della Giustizia e un appartenente alle forze dell’ordine. 

Gli indagati sono in tutto 42: le ipotesi di reato vanno dalla truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche alla frode in pubbliche forniture, fino alla corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. L’indagine, partita nel novembre 2015 e coordinata dalla procura di Benevento, ha avuto origine da un esposto e ha riguardato una serie di illeciti nella gestione dei centri di accoglienza per migranti della provincia. 

È emerso un sistema criminale che sostanzialmente lucrava sulle assegnazioni pilotate dei migranti, sul sovraffollamento dei centri, sulla falsa attestazione di presenze degli ospiti, con la connivenza di alcuni pubblici dipendenti. 

Gli arresti, disposti dal gip di Benevento, sono stati eseguiti dalla Digos e dai carabinieri del Nucleo investigativo e del Nas. 

Il principale accusato è Paolo Di Donato, ex amministratore del consorzio Maleventum, che gestisce diversi centri di accoglienza, tra cui quello di Sant’Agata de’ Goti, e oggi semplice consulente dello stesso consorzio. 

Le prime indiscrezioni sulla vicenda affermano che il sistema consentiva a Di Donato, grazie alla compiacenza del funzionario della prefettura, di ottenere l’assegnazione di migranti ben oltre le capacità dei centri a lui riconducibili. 

Di Donato riusciva anche a ottenere più fondi di quelli previsti, non denunciando l’allontanamento di ospiti e gonfiando comunque i registri delle presenze. 

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