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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgo Ferrovia

Area di Borgo Ferrovia non inquinata: è il responso dell'Istituto della Sanità

Particolare rilievo assumono i risultati mostrati in quanto le precedenti analisi, condotte dall’Arpac con metodo basato sulla MOCF (Microscopia Ottica in Contrasto di Fase), non prevedevano il riconoscimento qualitativo delle fibre durante il conteggio per l’analisi quantitativa numerica

Il Comune di Avellino in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanitàha presentato i risultati delle indagini del “Progetto Amianto” condotte dall’ISS al fine di verificare l’eventuale presenza di fibre di amianto nell’aria.

L’Istituto Superiore di Sanità ha relazionato in merito ai monitoraggi di fibre di amianto aerodisperse effettuate, nell’arco di quasi un anno, tra il 2014/15.

Sono stati effettuati quattro campionamenti dell’aria che hanno preso in esame alcuni degli obbiettivi più sensibili posti intorno all’ex stabilimento Isochimica. In particolare i punti considerati sono stati qualificati come: Cancello (riferito all’ingresso dell’ex stabilimento Isochimica posto nella strada di collegamento tra via F. Tedesco e la Bonatti); Scuola Elementare (riferito alla parte della scuola elementare prospiciente il campo sportivo); Scuola Media (riferito al cortile retrostante la Scuola Media); SNAI (riferito al punto sito lungo via Francesco Tedesco ubicato subito dopo il ponte ferroviario) e Casa De Vito (riferito ad abitazione privata sita a monte della strada.

Particolare rilievo assumono i risultati mostrati in quanto le precedenti analisi, condotte dall’Arpac con metodo basato sulla MOCF (Microscopia Ottica in Contrasto di Fase), non prevedevano il riconoscimento qualitativo delle fibre durante il conteggio per l’analisi quantitativa numerica. Questo limite comporta che tale tecnica può fornire un’indicazione abbastanza rappresentativa delle condizioni di inquinamento specifico quando ci si trova cioè in presenza di sorgenti attive che disperdono esclusivamente fibre di amianto nell’aria. Mentre risulta essere assolutamente non rappresentativo nei casi in cui l’inquinamento, oltre che eventualmente da amianto, sia costituito dalla contemporanea presenza di fibre di varia natura (fibre minerali, fibre organiche o inorganiche artificiali).

In questi casi il rischio di sovrastimare il valore a causa dell’incapacità di discriminare fra le varie tipologie di fibre del metodo MOCF è molto alto. Le indagini condotte dall’I.S.S. sono state, invece, effettuate con la metodologia SEM (Microscopia Elettronica a Scansione) in grado di rilevare qualitativamente la natura della fibra di amianto.

Nel corso dell’incontro si è anche parlato delle prossime attività di bonifica dell’Isochimica che nelle ultime settimane hanno subito una forte accelerata, anche a seguito dell’ultima conferenza dei servizi (con Asl, Arpac e Regione) che ha approvato il progetto per la rimozione dei silos dello stabilimento dell’ex opificio di Pianodardine. Un intervento, questo, con il quale si entra nella fase iniziale di bonifica vera e propria dell’Isochimica.

L’obbiettivo dell’Amministrazione comunale – come ribadito anche dal Sindaco Paolo Foti – resta soprattutto quello di coinvolgere attivamente associazioni, residenti e tutti i cittadini interessati per chiarire i prossimi passaggi che condurranno alla bonifica definitiva dell’Isochimica e al successivo riutilizzo di un’area che potrebbe certamente favorire la ripresa economica e sociale dell’intera città. Una battaglia che questa Amministrazione ha condotto dall’inizio del proprio mandato, portando avanti gli appositi interventi di messa in sicurezza e nello stesso tempo provvedendo alle analisi delle fibre di amianto aerodisperse con il prezioso coinvolgimento dell’Istituto Superiore di Sanità.

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