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Cronaca

Continua il calvario ACS, i dipendenti tremano

Gli stipendi arretrati, ormai, appaiono come un miraggio

Ormai non ci sono più dubbi: le speranze di vedere nuova linfa per l'Azienda Città Servizi si sono completamente arenate. La tanto annunciata ricapitalizzazione è, e rimane, bloccata. I suoi 39 dipendenti sono a serio rischio.  L'amministratore pro tempore, Giovanni Greco, nella giornata di ieri, si aggirava quasi disperatamente tra gli uffici di Piazza del Popolo. Con lui erano presenti anche alcuni dipendenti, i vecchi lavoratori socialmente utili assorbiti nella società nata con lo scopo di gestire la sosta e la segnaletica in città. 

Gli stipendi degli ultimi mesi, ormai, appaiono quasi come un miraggio. Nel mese di ottobre, dopo mesi trascorsi a prendere polvere, la giunta ha finalmente approvato il piano di impresa redatto da Greco. Una decisione che riportava la municipalizzata ad un unico contratto di servizio, quello originale. Un atto propedeutico alla ricapitalizzazione della municipalizzata, in passivo nel 2015 di 780mila euro. Approvata dalla squadra di governo anche la delibera di ricapitalizzazione. Quest'ultima, però, come ben sappiamo, è stata poi bocciata dai revisori dei conti che non hanno riscontrato elementi per la riconciliazione tra debiti e crediti. 

Adesso, però, occorre realizzare che mettere un ulteriore freno alla ricapitalizzazione significa tagliare le gambe all'approvazione del bilancio 2016 che chiude in attivo di 80mila euro. Infine, rimangono ancora oscuri i punti che hanno stoppato tutti i movimenti. Nelle stanze si vocifera che alla base di tutto sarebbero una serie di richieste di integrazione da parte del settore finanze che, però, sarebbero dovute arrivare certamente prima dell'approvazione di piano di impresa e delibera di ricapitalizzazione da parte dell'amministrazione. Ulteriori riscontri sono attesi a breve.  

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