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Cronaca

Azienda città servizi, arresti e divieti di dimora: trema la politica cittadina

Sono emersi il coinvolgimento di diversi alti funzionari comunali coinvolti nella gestione di cooperative e associazioni che vengono utilizzate come strumento di distrazione del denaro pubblico. In particolare, l'ACS gestisce diversi servizi d'utilità pubblica affidandoli senza alcuna procedura d'appalto e in totale disprezzo delle regole, a cooperative o associazione gestite da soggetti pregiudicati, in cambio di un ingiustificato consenso popolare e un sostegno elettorale

Sette misure cautelari, un arresto domiciliare e 6 divieti di dimora nel Comune di Avellino.  L’indagine, coordinata dalla  Procura della Repubblica di Avellino è iniziata nel marzo 2015, ha consentito l’individuazione di diverse condotte criminali perpetrate da amministratori comunali del contesto avellinese.

L’attività, condotta anche con l’ausilio di numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, è stata indirizzata ad acclarare le condotte corruttive poste in essere da dirigenti e amministratori comunali  che gestiscono la “cosa pubblica”. L’indagine si è concentrata sulla gestione dell’Azienda  Città Servizi, una società in house interamente partecipata dal Comune di Avellino.

Sono emersi  il coinvolgimento di diversi alti funzionari comunali coinvolti nella gestione di cooperative e associazioni che vengono utilizzate come strumento di distrazione del denaro pubblico. In particolare, l’ACS gestisce diversi servizi d’utilità pubblica affidandoli  senza alcuna procedura d’appalto e in totale disprezzo  delle regole, a cooperative o associazione gestite da soggetti pregiudicati, in cambio di un ingiustificato consenso popolare e un sostegno elettorale.

Inoltre, la gestione criminale della “società in house” permette agli amministratori, di distrarre fondi pubblici per le proprie utilità e favorire “amici e/o  parenti”. Fenomeni di peculato , corruzione , abuso d’ufficio, sono le responsabilità in capo a numerosi amministratori pubblici che, a vario titolo sono coinvolti nella vicenda. Nell’ambito dell’attività investigativa  durata circa un anno  sono state effettuate anche diverse perquisizioni personali e  domiciliari, anche   presso Uffici del Comune di Avellino  e presso studi di commercialisti. Alle incursioni degli investigatori nel comune di Avellino, i soggetti coinvolti hanno reagito con “disincantato” stupore, come si deduce agevolmente da alcune intercettazioni telefoniche.

L’atteggiamento sconcertante dei protagonisti della vicenda è confermato dal fatto che anche una volta emessi gli  avvisi di garanzia per i reati di corruzione- peculato e abuso d’ufficio , le loro condotte sono rimaste immutate, continuando gli indagati a svolgere le medesime attività illecite.

 Il materiale probatorio acquisito ha permesso di acclarare: - la gestione personalistica degli amministratori della società partecipata, - l’uso personale ed illegittimo da parte di soggetti esterni di mezzi e strumenti di proprietà del Comune , - la gestione  falsata dei bilanci , - la distrazione di soldi pubblici per privata utilità , -favoritismi nelle assunzioni in cambio di rinnovi delle convenzioni in evidente violazione di legge. 

E’ stata sequestrata una mole smisurata di documentazione contabile /amministrativa utile a ricostruire i percorsi contabili necessari per verificare la correttezza delle spese  sostenute dall’ACS, tenuto conto che, le risultanze delle attività d’ascolto, non lasciano dubbi sull’anomala gestione delle spese , il più delle volte illegittime , effettuate dall’ACS  per importi che si aggirano nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro.

L’utilizzo di cooperative, fittiziamente realizzate solo allo scopo  di rendere servizi solo parzialmente eseguiti aveva la reale natura di creare “contenitori” ove sistemare amici –amanti e parenti; quest’ultime cooperative convenzionate , in palese violazione di legge, dalla società in house del Comune, da diversi anni esercitavano la gestione dei parcheggi  su tutto il territorio del comune di Avellino.

Costituite da soggetti prevalentemente pregiudicati, sono capeggiate da esponenti di spicco criminale e, con l’avvallo dei dirigenti dell’ACS rinnovano le convenzioni e gli  accordi in cambio di favori e servigi di assunzioni presso le stesse.

 L’attività d’intercettazioni telefoniche ed ambientali ha evidenziato le collusioni e gli intrecci politici /ammnistrativi tra i funzionari pubblici  e gli amministratori delle cooperative.

In particolare, l’Amministratore Unico, G. A. A., nella qualità di incaricato di pubblico servizio e amministratore unico della predetta Azienda Comunale, compiva negli anni 2014 e 2015, molteplici atti contrari ai suoi doveri d’ufficio/servizio costituiti da illegittimi affidamenti diretti e rinnovi, di forniture di manodopera a tre cooperative sociali di questo capoluogo, ricevendone in cambio la possibilità di indicare i nominativi delle persone da avviare a lavoro.

Inoltre in tempi diversi, si appropriava ripetutamente di: autovetture aziendali e dei relativi costi ( spese di carburante, importi per il pagamento di multe al C.d.S. ) a carico dell’Ente pubblico, utilizzandole personalmente , per fini privati o affidandole a terzi quale l’amante ( che a sua volta li concedeva ai suoi familiari) o altri familiari.

I dettagli dell’operazione verranno illustrati durante la Conferenza stampa che si terrà oggi, 12 maggio, alle ore 11,00 presso la sala Manganelli della Questura.

Alla stessa presenzieranno il Questore della Provincia di Avellino dott. Maurizio Ficarra, il Procuratore della Repubblica di Avellino, dott. Rosario Cantelmo, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Col. Antonio Mancazzo (che ha collaborato nella fase esecutiva) e il dirigente della Squadra Mobile, Dott. Marcello Castello.

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