Aumenti Imu e Tari: bocciato emendamento, cittadini tirano un sospiro
Gli aumenti di Imu e Tari deliberati in ritardo dai loro amministratori, ovvero oltre il 30 luglio 2015, non dovranno essere pagati
Gli abitanti di un migliaio di Comuni in tutta Italia possono tirare un sospiro di sollievo: gli aumenti di Imu e Tari deliberati in ritardo dai loro amministratori, ovvero oltre il 30 luglio 2015, non dovranno essere pagati. La commissione Bilancio della Camera, infatti, ha bocciato la "sanatoria" che era stata presentata dai colleghi del Senato con uno specifico articolo alla Legge di Stabilita'. Un problema per quelle amministrazioni locali che, invece, puntavano su maggiori incassi dai tributi locali per rimpinguare le proprie casse. I Comuni interessati - secondo una stima del Servizio politiche territoriali della Uil - sono 844. Tra questi ci sono ben 9 capoluoghi di provincia: Napoli, Mantova, Avellino, Trieste, Frosinone, Matera, Rieti, Terni, Verbania.