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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Aste ok, acquisiti i verbali degli ex soci di Armando Aprile

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza relativamente all'inchiesta giudiziaria ribattezzata "Aste Ok"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio

Oggi diversa composizione del Collegio Giudicante per indisponibilità del giudice dovuta a motivi di salute. Venivano acquisiti i verbali degli ex soci di Armando Aprile. Quest'ultimi hanno riferito di alcune attività imprenditoriali del Lazio, anche nell'ambito delle aste giudiziarie di quella zona. Nessun riferimento, però, ai fatti specifici di Avellino. In data odierna, solo domande integrative da parte dell’avvocato Alberico Villani. Quesiti, nel dettaglio, relativi ai rapporti tra i soci e Armando Aprile e le motivazioni che hanno condotto all’interruzione del rapporto societario. Acquisito, in ordine, il verbale del notaio che ha riferito in merito all’acquisto di un appartamento del Baianese. Quest’ultimo relativo alla posizione di Mario Gisolfi. Rinvio al 9 dicembre per completare il controesame della supertestimone dell’accusa ed esame e controesame di alcuni testimoni di polizia giudiziaria.

Aste Ok e il coinvolgimento del Nuovo Clan Partenio

L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Dalle risultanze investigative è infatti emerso un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla “cabina di regia” delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia. In particolare, anche attraverso le elaborate investigazioni economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti di immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società d'intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso.

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