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Cronaca

Aste OK, contestate le dichiarazioni dei Carabinieri, Taormina: "Cambia la valutazione delle loro parole"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok". L'Avvocato Taormina entra duro: "Se qualcuno vuole fare qualche scherzetto, questa volta casca male"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo una nuova udienza per il processo nato dall'inchiesta "Aste ok" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d'illeciti che vede protagonista il Clan Partenio. Per la prima volta, l'udienza si è celebrata presso l'aula di Assise del Tribunale di Avellino. Nel dettaglio, veniva aperto un fascicolo d’inchiesta per far luce sulle precedenti affermazioni dei tre militari dell’Arma, in forza al comando provinciale di Avellino. Stando a quanto si è appreso in aula, avrebbero minacciato alcuni testimoni per fargli dichiarare il falso e, adesso, sono accusati di falso in atto pubblico e corruzione. 

“Abbiamo trasmesso alla Procura di Avellino i verbali delle udienze in cui i testimoni hanno accusato carabinieri di varie illegalità e, quindi, non abbiamo dato nessuna conclusione su quella che potrebbe essere la valutazione dei fatti”, ha dichiarato Carlo Taormina. “I militari dell’Arma dovranno essere sentiti come persone indagate in procedimento connesso e, quindi, cambia la valutazione delle loro dichiarazioni. Non bastano più le loro semplici dichiarazioni ma occorrono ulteriori elementi di riscontro; altrimenti è come se non avessero dichiarato nulla”.

La vicenda è molto complessa e, successivamente, l’avvocato Taormina si è soffermato anche su alcuni attimi di tensione, avvenuti all’interno dell’Aula di Assise del Tribunale di Avellino, con il Pubblico Ministero Henry John Woodcock: “Non è soltanto la specificità degli atti compiuti ma c’è dell’altro e sarà oggetto di valutazione da parte nostra e che, sicuramente, condurrà alla produzione di nuove prove. L’inchiesta è governata dal Pm e, a questo punto, vedremo fino a che punto è stata “sua”. Prendo atto del nervosismo del Pubblico Ministero e saremo intransigenti. Se qualcuno vuole fare qualche scherzetto, questa volta casca male”, conclude.

La prossima udienza, adesso, è attesa per il 10 marzo 2023. 

Aste Ok e il coinvolgimento del Nuovo Clan Partenio

L’indagine, convenzionalmente denominata “ASTE OK”, ha consentito di disarticolare un’organizzazione malavitosa composta da membri di spicco del c.d. “Nuovo Clan Partenio” (egemone nel capoluogo irpino, oggetto dell’operazione “PARTENIO 2.0”, condotta il 14 ottobre del 2019), nonché da imprenditori e professionisti. Dalle risultanze investigative è infatti emerso un contesto di espansione degli interessi criminali del gruppo camorristico ai redditizi settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, unito a un sempre forte e corrispondente interesse a influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino, allo scopo di accedere alla “cabina di regia” delle scelte operate dalla Pubblica amministrazione, per esempio, per l’appunto, in materia urbanistica ed edilizia. In particolare, anche attraverso le elaborate investigazioni economico-finanziarie sviluppate per seguire i trasferimenti d'immobili ceduti all’asta e gli anomali flussi di regolamento, l’indagine ha consentito di acclarare forti legami tra alcuni sodali del clan camorristico, i titolari di alcune società d'intermediazione immobiliare e professionisti nel settore i quali, avvalendosi dell’intimidazione derivante dal vincolo associativo, inibivano a proprietari esecutati la partecipazione alle aste giudiziarie aventi per oggetto propri beni, in questo modo appropriandosene al fine di chiedere ai medesimi ex-proprietari una quota di denaro maggiorata qualora avessero voluto rientrarne in possesso.

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