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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Arrestato Damiano Genovese, l'ex consigliere comunale figlio del boss al 41 bis

Le manette sono scattate nel corso delle indagini finalizzate all’identificazione del responsabile dell’attentato dinamitardo occorso nella nottata di ieri ai danni di Sergio Galluccio

Non passò certamente inosservato, tra i candidati alla carica di sindaco di Avellino alle scorse amministrative, il nome (o meglio il cognome) di Damiano Genovese, figlio di Amedeo Genovese, capo dell'omonimo clan camorristico;  condannato all'ergastolo e recluso in regime di 41 bis. Damiano Genovese depositò la sua candidatura all'ultimo momento utile prima della scadenza con la lista "Prima Avellino", ed era già consigliere comunale uscente della Lega. La sua candidatura a sindaco, poi, venne ritirata per un problema burocratico. 

Questa sera l'arresto 

Questa sera, nel corso delle indagini finalizzate all’identificazione del responsabile dell’attentato dinamitardo occorso nella nottata di ieri ai danni di Sergio Galluccio, noto imprenditore irpino, i Carabinieri della Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Avellino, hanno proceduto ad eseguire numerosi controlli e perquisizioni domiciliari nei confronti di soggetti del posto, nonché ad acquisire e relazionare le testimonianze di amici e parenti della vittima.

Nel corso dell'attività, presso l’abitazione di Damiano Genovese, (ritenuto vicino al clan Partenio di Avellino), i Carabinieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro una pistola semiautomatica calibro 7.65, completa di caricatore con 8 cartucce, pronta all’uso. L’arma era custodita all’interno dell’armadio della sua camera da letto.
L’attività di polizia giudiziaria ha permesso altresì di rinvenire anche altre cartucce dello stesso calibro, occultate in un calzino. Dall’interrogazione alla Banca Dati Forze di Polizia, la citata pistola è risultata essere stata asportata nel corso di un furto in un’abitazione di Avellino (unitamente ad altre armi), perpetrato nel 2015.

Alla luce delle risultanze emerse, Damiano Genovese, 36 anni, è stato tratto in arresto per detenzione illegale di arma clandestina (provento di furto) e relativo munizionamento, nonché per ricettazione aggravata e, dopo le formalità di rito, tradotto nella Casa Circondariale di Bellizzi Irpino (AV), a disposizione della Procura della Repubblica di Avellino.
Sia l’arma che le munizioni sono state sottoposte a sequestro.

Morra gli chiese di prendere ufficialmente le distanze dal padre

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, gli chiese ufficialmente di prendere le distanze dal padre e di impegnarsi in campagna elettorale contro il Sistema.

Questa fu la risposta di Genovese: 

"All'epoca dei fatti ero un ragazzino. È fuori discussione il mio impegno per la legalità ma non posso disconoscere mio padre in quanto tale". 

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