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Cronaca

Eiaculazione precoce, il medico Pecoraro ci spiega perchè avviene

In alcuni casi viene in aiuto la chirurgia per il ripristino completo della funzione sessuale, ovvero un intervente chirurgico in "one day surgery" mini-invasivo che, in mani esperte, permette di riacquistare la potenza perduta

- “Il sorriso del paziente è la nostra ragione professionale e nelle strutture private le persone non sono mai dei meri numeri” è cosi che Stefano Pecoraro, presidente nazionale UrOP, ha dato il via al X Congresso nazionale dell’associazione di urologi della sanità privata che fino a sabato 30 maggio vedrà Giardini Naxos meta di centinaia di urologi provenienti da tutta Italia. 

La tre giorni congressuale non ha mancato di dare spunti importanti nel campo scientifico. Si dibatte anche sul nuovo farmaco che aiuta a risolvere il problema della eiaculazione precoce. In Italia, il 17% della popolazione maschile, circa 5 milioni di persone, soffre di eiaculazione precoce. Cosa bisogna fare? "Uscire dall’anonimato e parlarne con un uro-andrologo – afferma il dott. Stefano Pecoraro, Presidente UrOP e uro-andrologo della Clinica Malzoni di Avellino  - che anche attraverso la cura farmacologica è in grado di regolare l’intensità e la capacità di durata del rapporto sessuale. Ciò consente di capire meglio quali sono le fasi salienti che portano all’eiaculazione precoce ed il paziente può attuare, così, un training che gli consente di migliorare nel tempo la sua prestazione"

Oggi, la eiaculazione precoce "si cura con una compressa per un periodo di tempo non sempre definibile. Se la patologia è costituzionale la terapia può essere cronica ovvero per tutta la vita". Questa pillola, in effetti, aiuta a conoscere meglio le fasi che portano al disagio sessuale. 

"Chi soffre di eiaculazione precoce è come colui che vede la scena di un film accelerato: la compressa, in sostanza, ti aiuta a usare la moviola" conclude Pecoraro. Ben 3,5 milioni di italiani, invece, soffrono di disfunzione erettile con un forte impatto nella fascia di età che va dai 20 ai 39 anni. Oggi, infatti, gli specialisti hanno la possibilità di prescrivere nuovi farmaci per la disfunzione erettile senza effetti collaterali e con un’ottima tollerabilità e rapida efficacia. Ciò consente un rapporto sessuale più naturale ed efficiente.

In età giovanile, la causa più frequente è legata a problemi di natura psicologica. Il principale nemico dell’uomo è “l’ansia da prestazione” determinata dalla caduta di tabù sessuali dove l’uomo nella coppia non è più quello con maggiore esperienza, per cui le donne, spesso, imbarazzano la prestazione maschile.Viene affrontata, nel corso del Congresso, soprattutto la tematica psicologica sul paziente. La  relazione psicosessuale coinvolge molto la vita di coppia e quindi il rapporto con la partner. Dunque, non solo terapie farmacologiche ma una serena psicoterapia sessuale con lo psicologo.

In alcuni casi viene in aiuto la chirurgia per il ripristino completo della funzione sessuale, ovvero un intervente chirurgico in “one day surgery” mini-invasivo che, in mani esperte, permette di riacquistare la potenza perduta.

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