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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia

Di Meo racconta il suo Vino Blu, due millenni di storia racchiusi in un Taurasi

Di Meo: "Vogliamo porre l'accento sul legame millenario tra la Campania e il vino"

Da Pompei al vino blu: due millenni di storia del vino al MANN. È l'ultima chicca dell'enologo Roberto Di Meo, presentata ieri pomeriggio alla stampa internazionale.
Il nettare è una special edition dell’etichetta Taurasi DOCG Riserva Vino Blu, a cura dell’azienda Di Meo in collaborazione con il Museo Archeologico di Napoli.

Il Vino Blu è ispirato al Vaso icona del Museo Archeologico Mann, preziosa anfora vinaria, rinvenuta a Pompei il 29 dicembre 1837, alla presenza del re Ferdinando II di Borbone. Il vaso venne decorato utilizzando la tecnica del vetro-cammeo alternando ad uno strato di vetro dal colore blu cobalto, molto intenso, un secondo strato di vetro opaco.

“Con questa etichetta – ha detto Roberto Di Meo - intendiamo celebrare e porre l’accento sul ricco patrimonio culturale del nostro territorio, ma anche sulla vocazione millenaria della nostra regione per la viticoltura, testimoniata da questa anfora vinaria a cui il Vino blu si inspira. Quindi arte e vino sono due eccellenze che comunicano tra di loro da secoli e in questo senso oggi più che mai il vino è un driver straordinario per valorizzare le risorse del nostro territorio”.

Il Vino Blu è prodotto con uve Aglianico allevate a Montemarano, in Provincia di Avellino, ad un’altitudine di 870 m sul livello del mare, nel vigneto più alto dell’intera Denominazione. La vendemmia 2012 in Campania è riconosciuta come una delle migliori degli ultimi anni. In questo caso le uve sono state selezionate e raccolte a inizio novembre, dopo la lentissima e sana maturazione che consente la vigna dei fratelli Di Meo. Il lungo affinamento che prevede il disciplinare per la versione Riserva del Taurasi Docg (minimo 4 anni, di cui almeno 18 mesi in botti di legno) conferisce al vino forte personalità.

L’etichetta e la scatola, realizzate dalla designer Francesca Pavese, richiamano le elaborate decorazioni della preziosa anfora vinaria.

Nella confezione un testo storico curato dalla scrittrice Serena Venditto approfondisce il legame tra il celebre reperto ed il vino Taurasi, simbolo del Sud Italia nel mondo.

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