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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

Un anno di Melograno, il sogno di Aldo: “Dedicato a mio padre”

Rubrum è la prima etichetta della Cantina Il Melograno, un vino giovane lavorato in purezza di istintiva bevibilità

La passione per il terreno, l'amore per l'Irpinia e il sogno di fare il vino. Inizia così l’avventura di Aldo Piarulli, giovane imprenditore di Manocalzati prestato per vocazione alla viticoltura.
Pignolo, meticoloso e concreto Aldo da un anno ha realizzato il suo sogno, mettendo sul mercato la sua piccola produzione enologica rosso rubino. Non a caso si chiama Rubrum, il primo nato di casa Piarulli, un nome che evoca il colore intenso del suo Aglianico lavorato in purezza. 
Un vino giovane e difficile, perché come mi spiega Aldo, l'Aglianico, in generale, si predispone meglio all'invecchiamento: “Ho avuto l'ambizione di partire con un vino giovane frutto dei grappoli dei miei vitigni di Torre Le Nocelle, zona di produzione che pur facendo parte dell'areale del Taurasi, rispetto ad esempio a Montemarano riesce, a mio avviso, ad esprimersi agli esordi della sua evoluzione - esordisce".
Rubrum è un IGT di grande intensità aromatica, il rosso rubino è brillante, il profumo è vivace, in bocca entra deciso con la freschezza dei frutti rossi in grande evidenza: ciliegie mature, melograno e pepe nero. Un vino che si apre subito e ti conquista per la sua istintiva bevibilità.
“Rubrum mi sta dando grandi soddisfazioni – chiosa il viticoltore - Dopo anni di sperimentazioni il risultato è un vino che interpreta al meglio le caratteristiche del territorio di produzione. Un'area che ha grandi potenzialità da sviluppare, l'obiettivo è infatti uscire nei prossimi anni con altre tre etichette: il Taurasi, il Rosé e il Turrítum, un Aglianico invecchiato in rovere”.
Aldo è partito da un fondo di 4mila metri di terreno coltivato a viti, oggi grazie alla sua determinazione può contare su 3 ettari di vigneti a spalliera cordone spronato. L'amore per il vino si è alimentato strada facendo, giorno dopo giorno: “All’inizio la mia era una curiosità, una scommessa con me stesso per vedere se si era capaci, poi la passione è cresciuta, ho scoperto di avere le capacità, di essere un grande appassionato. Ho studiato, mi sono documentato ed oggi dopo una laurea in economia ho deciso di tornare all'università per diventare enologo”.
Dal 2002 Aldo cura in prima persona ogni dettaglio della vinificazione. Un'attitudine molto forte ereditata da suo padre, il quale fin dalla tenera età ha mostrato ai suoi figli la bellezza della terra.
Ho chiamato la mia cantina Melograno in onore di mio padre che ci ha lasciato un bagaglio di insegnamenti di cui ho fatto tesoro. Da bambino mi incantavo mentre curava le sue piante e si dilettava a fare gli innesti tra gli alberi da frutta. Lui ha sempre avuto questa forte passione per la terra e come lui una volta trattava le sue piante con lo stesso amore che si nutre per un figlio, così oggi io mi dedico alle mie vigne. Fu papà che nel 2002 mi spinse ad acquistare questo fondo, evidentemente aveva riconosciuto in me qualcosa che io non avevo ancora ben chiaro”.
Così la cantina Il Melograno riflette bene quella antica simbologia di un frutto arcaico quanto elegante: è quel filo sottile che unisce la vita e la morte, l'emblema dello splendore della vita, la sua energia, i suoi insegnamenti che possono essere tali solo perché c’è il suo opposto, la morte. I grappoli che hanno concorso alla vinificazione di Rubrum sono carichi di quell'energia che si tramanda di padre in figlio, un amore che vive al di là del tempo e dello spazio capace di generare sogni e trasformarli in realtà. Rubrum è la prima pagina di un libro a più voci, in cui riecheggia l'equilibrio della natura, della fede verso la terra che Aldo ha ereditato in dono da suo padre generando a sua volta un progetto carico di vita.
 

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