Il Tartufo di Bagnoli, l'oro nero d'Irpinia
Dal 20 al 21 ottobre e dal 26 al 28 ottobre 2018 ritorna a Bagnoli Irpino la Sagra della Castagna e del Tartufo
Il tartufo di Bagnoli Irpino è tra le eccellenze più preziose della nostra provincia. Una pepita bruna capace di regalare ai piatti tipici locali un gusto conturbante e superbo.
Altro non è che un fungo che si raccoglie nel periodo che va dall'autunno all'inverno: precisamente da ottobre a marzo su tartufaie localizzate nella zona montana, dagli 800 ai 1500 metri sul livello del mare, del massiccio dei Monti Picentini. Il Nero di Bagnoli si distingue per il colore nero, le sculture poco rilevate, dette verruche, e la polpa con venature di colore bianco-grigiastre. Questa specie di tartufo, inoltre, vive in simbiosi con latifoglie e sempreverdi presenti nella zona montana, come il faggio o il pino nero. Nelle aree tradizionali questo tartufo viene ricercato da almeno due secoli e mezzo, documenti recenti ne attestano l'uso fin dai tempi del re Carlo III Borbone, anzi il tartufo di Bagnoli Irpino era presenza graditissima sulla tavola dei reali.
Tuttavia, nonostante la diffusione, dopo l’Unità di Italia, il tubero ha finito per essere praticamente dimenticato, bollato come tartufo pezzente quasi immangiabile. Grazie al lavoro di promozione messo in piedi negli ultimi decenni, il Nero di Bagnoli Irpino è tornato alla ribalta nazionale, ritornando nelle cucine di chef prestigiosi che lo utilizzano soprattutto nei piatti che sposano sapori molto forti. In molti, non disdegnano di degustarlo anche crudo a fettine sottilissime sparse su varie pietanze, oppure su una semplice fetta di pane abbrustolita con caciocavallo impiccato e olio Evo.
Per celebrare questa eccellenza gastronomica del territorio ogni anno il Comune di Bagnoli irpino organizza la Sagra della Castagna e del Tartufo, detta anche Mostra Mercato. Quest'anno l'evento è in programma dal 20 al 21 ottobre e dal 26 al 28 ottobre 2018. Come sempre i due ultimi weekend di ottobre saranno l'occasione per assaggiare il gusto unico della pepita bruna nelle sue più diverse sfaccettature, riconoscendo l'esclusività del re incontrastato delle produzioni agricole locali.