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Venerdì, 19 Aprile 2024
Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia

Ricette di Capodanno: cotechino e lenticchie

 Un connubio vincente per le papille gustative e per il valore simbolico

Cotechino e lenticchie, tra i 'Must Have' per festeggiare il Capodanno. Un connubio vincente per le papille gustative e per il valore simbolico: pare che consumarne una porzione alla mezzanotte tra il 31 dicembre (San Silvestro) e il primo gennaio sia di buon auspicio per l'anno nuovo.

Ma perché cotechino e lenticchie vengono mangiati a Capodanno? 

Le ragioni sono diverse, ma si pensa che questa tradizione affondi le radici in epoca romana dove le lenticchie, nei primi giorni dell'anno, venivano donate ai propri cari. L'associazione tra il loro consumo e il ritorno economico, invece ha due spiegazioni diverse. 

  1. La prima, vede nelle lenticchie un alimento povero ma ricco di nutrienti, ottimo per sfamare chi non poteva permettersi cibi costosi. 
  2. La seconda trova spiegazione nella loro forma. Le lenticchie disposte dentro un sacchetto, ricordano tante piccole monetine. 

Il cotechino invece, é realizzato da carne magra, carne grassa e cotenna di suino. Il maiale è un animale che da sempre é sinonimo di prosperità, abbondanza e ricchezza. È inoltre associato alla cultura rurale, un tempo, ogni famiglia ne possedeva uno e da un suino ricavava provviste per tutto l'anno. Come recita l'antico adagio: del maiale non si butta via niente.

Cos'è il cotechino?

Il cotechino nasce da una necessità: utilizzare tutte le parti del maiale definite meno nobili, ma per questo non meno gustose che rimangono dalla lavorazione di altri insaccati e salumi. In pratica si macinano le cotenne, parti della testa e delle interiora dell'animale (In genere tutta la carne derivante dalla scarnificazione della testa, la lingua, alcuni pezzi con evidenti residui ematici, lo stomaco). Poi, si aggiungono sale, odori e spezie ( pepe macinato, peperoncino piccante, aglio e finocchietto). Ogni azienda o famiglia ha il suo mix segreto. A questo punto l'impasto può andare in un budello e diventa cotechino. Diverso è lo zampone per il quale l'impasto viene inserito nella cotenna della zampa, per questo diventa zampone. A seguire il cotechino viene appeso al soffitto e affumicato per asciugarlo dall'acqua in eccesso.

La ricetta di Giovanni Mariconda 

Per la Zuppa di lenticchie 

Preparare una base di cipolla e alloro. Soffriggere e  aggiungere le castagne del prete. Dopo cinque minuti aggiungere le lenticchie precedentemente messe in ammollo. Aggiungere brodo vegetale fino a cottura finita delle lenticchie (circa 1 ora di cottura ), insaporite con sale e pepe.

Per il cotechino 

Mettere a cuocere il cotechino in acqua bollente aromatizzata con cipolle, carote e sedano.

Cuocere il cotechino 35 minuti. Poi aggiungerlo nelle lenticchie e finire la cottura.

Comporre il piatto

Le lenticchie vanno adagiate sulla base del piatto fondo, il cotechino tagliato a pezzi in superficie. Le castagne del prete a guarnizione.

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