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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia Montefusco

Produttore dell'anno, premio 'Mangia & Bevi' alla Cantina Terredora

La guida curata da Luciano Pignataro e Santa di Salvo premia la famiglia Mastroberardino

È in edicola la guida Mangia & Bevi 2022 che premia le migliori proposte gastronomiche della Campania. 

Da un’idea di Luciano Pignataro e Santa di Salvo, critici, gastronomi e giornalisti che hanno curato il volume si immergono nella splendida regione campana per raccontare le migliori occasioni del buon bere e mangiare tra 204 ristoranti, 102 osterie, senza dimenticare la scelta tra i migliori 160 vini delle nostre cinque province.

All'interno della Guida c'è, inoltre, una sezione dedicata ai premi speciali, tra cui non poteva mancare l’Irpinia enoica egregiamente rappresentata dalla famiglia Mastroberardino. È infatti la Cantina Terredora a ricevere il premio Produttore dell'anno.

"A grande sorpresa scopriamo di essere stati insigniti del riconoscimento di “produttore vino dell’anno“. Da ottobre, con l’uscita sul mercato della cassetta di legno in edizione limitata “Taurasi Riserva Docg Lucio 2007” stiamo vivendo un periodo pieno di emozione, essendo apprezzati e riconosciuti come produttori di eccellenza da tanti giornalisti di settore, primo fra tutti Luciano Pignataro - dichiarano i vigneron".

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"Sono trascorsi 28 anni dalla fondazione della nostra cantina a Montefusco, borgo irpino a circa 700 metri di altezza della provincia di Avellino, località amena e da rimandi al periodo borbonico, ma l’entusiasmo del primo giorno di vendemmia – 07 ottobre 1994 – prosegue oggi con grinta e propensione al futuro. La scelta di coltivare vitigni autoctoni e di vinificare le uve di proprietà è una decisione che abbiamo fatto fin dal lontano 1978, quando i nostri mentori, Walter Mastroberardino e la moglie Dora Di Paolo, hanno acquistato il primo terreno nudo di proprietà in località Montefalcione, piantando le viti di Fiano, ora vitigno famoso in tutto il mondo, ma all’epoca quasi dimenticato ed estinto – si contavano solo pochi ettari in tutta la provincia, di cui 6 circa di proprietà dell’Istituto Enologico Tecnico Agrario di Avellino. La vinificazione di uve di proprietà ha comportato sacrifici e dedizione, ma rimane il nostro sigillo di famiglia che consolidiamo anno dopo anno, forti delle nostre origini autentiche. Dalla coltivazione con metodi tradizionali, stiamo guardando al futuro con maggiore attenzione alla sostenibilità, orientandoci all’abbattimento dello spreco di risorse e alla riduzione dell’impatto ambientale, per garantire nel nostro piccolo, un futuro più sostenibile".

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