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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia Paternopoli

Pater Familias, il fascino della storia e l'eleganza dei sapori

Ripartenza in grande stile per il ristorante di Paternopoli: territorio, qualità e grandi vini

Cucina di qualità, vini irpini e un contesto storico animato dalla passione di chi lo abita e vi lavora.  Siamo a Paternopoli nel suggestivo Palazzo Famiglietti, un ambiente in perfetta sintonia con il menu e lo stile del suo titolare, amante dell'arte, del bello e del buono. È qui che il patron, Francesco Anziano, due anni fa, ha fondato nell'antica proprietà di famiglia, il ristorante Pater Familias, oasi di sapori pensata per chi cerca nel piatto il gusto del territorio in una forma elegante e completa.

Gli arredi storici, i legnami autentici, i quadri d'epoca e gli imponenti orci in pietra creano un insieme di scorci gradevoli e immutati. Un luogo suggestivo per una cena di fascino che gioca l'asso del territorio, ma in una veste ricercata. 

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Francesco Anziano non vuole voli pindarici, ma una cucina senza orpelli, lineare, solida e sicura. Interpretazione curata nel dettaglio dallo chef Antonio Natale, il quale consacra l'Irpinia con un lavoro certosino arrivando a un livello di scelta dei prodotti selezionato che lo vede relazionarsi con produttori, casari, allevatori e agricoltori in maniera sinergica e continua. Così i prodotti della terra, il vino, i formaggi e le farine diventano l'emblema della cucina di Antonio che dopo vent'anni al fianco dello chef stellato Antonio Pisaniello (come sous chef alla Locanda di Bu a Nusco) ha la piena maturità per guidare lo stile preciso e garbato dell' eno-gastronomia del Pater Familias. La location poi, dai toni tenui, classica e accogliente rende l’assaggio confortevole e ancor più appagante. 

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Una carta dei vini che omaggia le tre Docg, Taurasi, Fiano di Avellino e Greco di Tufo e un menu volutamente snello da scegliere alla carta, o degustazione. 

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Si comincia con un entrè, omaggio all'arte bianca tanto cara a Natale. Ed ecco in tavola una montanarina fritta (rigorosamente) in olio Evo con passata di pomodorini datterini. Menzione di merito anche per il cestino del pane dove spicca la semplice bontà della focaccina alla cipolla, una vera tentazione. Nel repertorio di Antonio non può mancare il baccalà, legato all’usanza gastronomica tipica della nostra terra. Lo interpreta con una vellutata di patate, polvere di pane al sedano di Gesualdo, peperone crusco e datterini gialli. 

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 Ma il menu cambia di stagione in stagione e, a seconda del periodo, vi capiterà di trovare nell'antipasto la crocchetta di patate e tartufo su fonduta di caciocavallo, la pizza e menesta, o accio e baccalà. 

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Anche i primi si rifanno alla freschezza dei prodotti dell'orto e d'estate resgna il fusillo avellinese del Pastificio Graziano che Natale realizza con semplicità attingendo dai pomodorini gialli e rossi di una piccola azienda agricola di Nusco (di Giovanna Mongelluzzo) . Un grande classico esaltato dalla fonduta di caciocavallo che bilancia il piatto con acidità e dolcezza. In autunno, invece, imperdibili i cavatelli fatti a mano con i broccoli di Paternopoli. 

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A decidere la carta è madre natura, ma nel caso dei secondi Francesco vuole doverosamente la carne di maiale perché, come lui stesso sottolinea, è l'animale simbolo delle famiglie irpine, ciascuna ne aveva uno che allevava e uccideva personalmente come da rituale. Dunque in carta trionfa il capicollo cotto a bassa temperatura, oppure il maialino porchettato coronato da una salsa barbecue e una patata schiacciata al profumo di rosmarino con friggitelli. Anche in questo caso i sapori sono nitidi, nessuna distrazione nella cottura e nella scelta degli ingredienti. La tecnica è affilata come quella di chi ha anni di esperienza. 

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Calano il sipario sulla cena i dolci della casa. Si finisce la degustazione con le note zuccherate della millefoglie con crema pasticcera e amarene. Un continuo fluire di piacevoli sensazioni per il palato che terminano alla grande con gli amari del territorio accompagnati dai friabili e deliziosi tarallucci al vino al profumo di anice. 

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