Il Covid non ferma l'Irpino Vagabondo: "Tornato da Londra giro col mio street food"
Vittorio Belmonte:"La mia guida Don Enzo Di Pietro"
Mollo tutto e apro il mio food truck in Irpinia. In piena pandemia Vittorio Belmonte ha reagito al Covid con risolutezza, rispondendo positivamente al richiamo della sua terra.
Nel 2008 emigra a Londra incuriosito da una città cosmopolita e multietnica. Un luogo dove fare esperienza, imparare la lingua e iniziare la propria carriera professionale. Vittorio parte dal basso, qualsiasi lavoro va bene pur di apprendere i segreti di una grande cucina e della sala di un ristorante. Hamburgherie, pizzerie, bistrot. Vittorio è una spugna, osserva, studia, assimila. Nel 2018 la svolta. L' irpino all'età di 31 anni dà vita ad un interessante progetto imprenditoriale nella capitale anglosassone: uno street food itinerante dedicato al fritto misto. Montanarine calde farcite con prodotti italiani e cuoppi di pesce preparati al momento. Un'idea che riscuote da subito notevole successo tra i quartieri londinesi e porta alla ribalta il vero cibo italiano. Ma a marzo il Covid paralizza l'intera economia e per Vittorio si prefigura uno scenario piuttosto critico.
"Con l'emergenza sanitaria non sono più riuscito a coprire i costi - esordisce - I margini di guadagno erano troppo bassi rispetto alle spese e ho pensato che fosse il momento giusto per tornare a casa, nella mia Melito Irpino. Non mi sono perso d'animo, anzi ho colto il lockdown come un'opportunità per realizzare un nuovo sogno".
Vittorio Belmonte è un irpino doc, ma dall'animo vagabondo. Ama viaggiare, cucinare e interfacciarsi con vecchie e nuove generazioni per conoscere storie e tradizioni di ieri, capire il presente e costruire il futuro.
"La mia guida è stato Don Enzo Di Pietro dell'Antica Trattoria Di Pietro - aggiunge - È il mio padrino di battesimo, lui mi ha insegnato gran parte delle cose che conosco e mi ha trasmesso questa profonda passione per l'Irpinia e la cucina. Tornare da Londa era già nei miei progetti e il Coronavirus è stato in un certo senso rivelatore per la mia nuova attività che ho chiamato l'Irpino Vagabondo".
Da agosto Vittorio col suo furgoncino gira l'Irpinia, serve cibo da strada, specialità di grande qualità profondamente legate ai ricettari delle nonne. Panini gourmet, ma a seconda dell'occasione anche piatti caldi rigorosamente a chilometro zero.
"Mi rifornisco esclusivamente da produttori locali. A cominciare dal pane di un piccolo panificio di Melito (N'Ato Sapore), i cotechini sono di Bonito, il culatello è di Ciarcia, i formaggi sono del Casolare di Calitri, la carne è della macelleria Tony a Flumeri. L'obiettivo non è solo mirato al business, io voglio esaltare la mia terra, fare rete con i produttori e provare a scrivere una pagina rosa che parte dal food, ma può creare un indotto turistico".
Vittorio vorrebbe girare tutti i comuni irpini, creare per ognuno di loro una pietanza, o un panino su misura ispirato dalla storia e dall’agricoltura locale. Dopodiché lo sguardo è rivolto a tutta la nazione.
"Vorrei che il nome dell'Irpinia così ricca, forte e bella, risuonasse al di là dei nostri confini. È chiaro che è un progetto a lungo termine e in fase di evoluzione e poi bisogna fare i conti con il Covid. Ma invito tutti ad essere ottimisti e a guardare il bicchiere mezzo pieno. Cerchiamo di essere responsabili e continuare a investire nei nostri sogni, gli irpini sono un popolo duro e tenace e ne uscirà vincente anche stavolta".
Un bel messaggio a cui c’è poco da aggiungere, se non che i panini di Vittorio sono alti diversi centimetri e che sono anche molto invitanti. Un esempio? Il panino Cotechigno con patate, cotechino e peperoni, oppure il Delizioso con prosciutto crudo e culatello di Ciarcia, provola di Calitri, melanzane sottolio.
In questi giorni l'Irpino Vagabondo ha scelto di stabilirsi a Flumeri nella zona industriale, ma basterà seguirlo sui suoi canali social per scoprire la sua prossima tappa.