Guida Veronelli, il titolo di Miglior Bianco è di Quintodecimo
Il titolo di miglior vino bianco è stato assegnato, per la prima volta a un vino del Sud, ottenuto da varietà autoctone. Il giudizio in centesimi più elevato è andato all’Irpinia Bianco Grande Cuvée Luigi Moio 2018 di Quintodecimo (Mirabella Eclano)
Sono 399 le eccellenze enologiche a cui la Guida Oro I Vini di Veronelli ha assegnato le Tre Stelle Oro nell’edizione 2022, che sarà presentata in anteprima venerdì prossimo a Mantova, nelle splendide sale rinascimentali di Palazzo Te.
Dal Sudtirolo alla Sicilia, le tre stelle dorate sono state attribuite esclusivamente ai vini che hanno conseguito una valutazione qualitativa di almeno 94/100 da parte dei Curatori Andrea Alpi, Gigi Brozzoni, Marco Magnoli e Alessandra Piubello.
Grazie all’accurata opera di selezione e valutazione, la prima guida ai vini d’Italia ha assegnato, inoltre, il titolo di Grande Esordio a 25 nuovi vini che, alla loro prima apparizione, hanno raggiunto o superato la soglia dell’eccellenza (per conquistare le Tre Stelle Oro, questi “esordienti” dovranno confermare la loro qualità e affidabilità anche nell’annata successiva).
Ci sono poi i Migliori Assaggi, cinque capolavori enologici identificati in Guida dagli allori.
Tra sorprese e conferme si afferma l'Irpinia che conquista il punteggio più elevato grazie al Bianco Grande Cuvée Luigi Moio 2018 Quintodecimo. Per la prima volta il titolo di miglior vino bianco e stato assegnato a un vino del Sud, ottenuto da varietà autoctone
L'Irpinia Bianco Grande Cuvée Luigi Moio 2018 di Quintodecimo (Mirabella Eclano, AV) è stato presentato dall'azienda quest'anno, in occasione del suo ventennale. Un omaggio ad anni intensi di lavoro, studio e passione, durante i quali è stato realizzato il sogno di vivere tra le vigne e produrre vini di grande qualità, che siano una reale restituzione dei territori d’origine, nel pieno rispetto della terra, dell’ambiente, degli uomini e di altissimi valori etici e culturali.
"Le conoscenze accumulate in questi anni sull’interazione tra i suoli e le storiche uve del luogo, insieme alla voglia di rincorrere continuamente la qualità senza compromessi, hanno creato le condizioni per produrre un nuovo vino frutto delle lunghe sperimentazioni sulle uve Greco, Falanghina e Fiano - scrive l'azienda - N ella Grande Cuvée Luigi Moio, le tre varietà di uva campane sono state unite per creare un vino esclusivo in cui la natura è stata ancor più assistita dall’uomo nell’intento di armonizzare le note di ciascuna di esse affinché nulla domini ma tutto sia meravigliosamente in equilibrio. Un vino che racchiude in sé la sintesi tra la straordinaria vocazione delle fresche e ventilate colline dell’Irpinia ed i suoi vitigni, espressione perfetta di uno stile raffinato che unisce armonia ed eleganza, segni distintivi dell’essenza di Quintodecimo.
A vent’anni dall’inizio, questo è il primo vino che prende il nome del suo autore per celebrare la grande passione dell’uomo che ha fondato Quintodecimo".