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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia Montemarano / Pronteromito

Il Gastronomo TrattoVia, baluardo della cucina dei fratelli Pisaniello

A Ponteromito, frazione di Montemarano, la famiglia Pisaniello ha piantato il vessillo di un'identità gastronomica, narrazione di tradizione e modernità

L'indirizzo è noto, l'insegna ancor di più. Siamo a Ponteromito, frazione di Montemarano, presso il celebre ristorante Il Gastronomo. Una storia che inizia nel 1908 in questa stessa strada, crocevia di passaggio per mercanti, viandanti e avventori alla ricerca di piaceri affini al gusto e al corpo. 

Una tipica locanda che nel tempo ha attraversato rivoluzioni e cambiamenti fino ad evolversi in un concetto di ristorazione che vuole essere attrazione, conoscenza e cultura. È il 1996 a segnare il punto di svolta, anno in cui Antonio Pisaniello aiutato dai sacrifici di papà Umberto e la sapienza culinaria di mamma Annamaria Contino avvia il ristorante di famiglia verso un percorso inedito per quell'area dell'Irpinia.

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Il Gastronomo parla di materie prime ricercate e di tradizioni irpine unite a creativa esaltazione di ogni sfumatura presente in natura. Un locale che ben coniuga passato e presente per regalare un'esperienza intrigante e solida nei ricordi della collettività. Rappresentazione mentali che non sfuggono a critica e giornalisti, i quali iniziano a nutrire interesse verso un concetto di ristorazione ancestrale, ma archetipo di un modello condensato di idee, estetica ed energia. Energia che prosegue nelle mani attente dei fratelli: Franco e Massimo, il primo in sala e il secondo ai fuochi. 

A loro l'onore di proseguire la storia dell'antica locanda di 'zia Luisella'. Stesso concept: ampio uso di prodotti a chilometro zero e il sapore genuino e pieno di ogni piatto. Franco e Massimo conoscono bene l'Irpinia, ma allo stesso tempo non mancano di esperienze internazionali e fanno de Il Gastronomo il loro laboratorio gastronomico territoriale, fieri delle loro radici popolari. Per i 'Pisaniello's' la cucina è una questione di famiglia, di amore, ricordi e passioni. Il Gastronomo è la loro fortezza, il cuore di una via che li ha portati a diventare professionisti validi e affermati. Antonio ogni tanto rifà capolino in quella che definisce la sua seconda casa, ma sono Massimo e Franco che curano ogni dettaglio del menu e della proposta. 

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La sala è gestita in modo informale, calorosa e divertente, senza orpelli o manierismi. Sapori netti e decisi,  ingredienti dell'orto, cucina irpina, ma senza bavaglio. Massimo, forte dell'esperienza maturata in giro per il mondo, non ama gli schemi e gli piace lavorare di immaginazione. La cucina è sì di base locale, ma rivisitata con la capacità di proporre la tradizione senza mai farla apparire vecchia, tenendola sempre al passo con i tempi. 

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Ortaggi, legumi, frutta, castagne, vino, olio sono tutte delizie di propria produzione. Per questo il menu è stagionale ed articolato in una serie di proposte che possono variare di giorno in giorno, ripartite tra antipasti, primi e secondi di carne, eccezione per il venerdì che si fa pesce.  Tra le specialità emergono gli antipasti: polpettine di baccalà, o lo sformato di patate con fonduta  di formaggio e tartufo.

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Menzione di merito alle paste fatte a mano con farina di grano tenero e il pane preparato quotidianamente nel forno a legna. Interessanti anche i secondi, dalla semplice tagliata di vitello, al maglialino cotto a bassa temperatura, fino al baccalà alla pertecaregna. 

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Per chi invece ama la pizza il Gastronomo ogni sera propone pizza cotta nel forno a legna. Infine i dolci. Impossibile alzarsi da tavola senza concludere la cena con una golosa millefoglie, o un tortino al cioccolato. Buona anche la carta dei vini, in prevalenza locali, ma con qualche contaminazione extra regionale.

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