Campagna olivicola 2020, la Ravece tra le principali varietà campane
Iniziata anche in Irpinia la produzione
La raccolta delle olive va avanti in Campania, con le differenze tipiche di una regione ricca di biodiversità.
I primi frutti ad essere lavorati nei frantoi e a produrre olio extra vergine d’oliva sono quelli della costiera Sorrentina e Amalfitana, insieme ad altre aree sul mare, già a partire dal 20 settembre. C’è la distanza di circa due mesi tra la raccolta della prima varietà e l’ultima, che arriva nell’entroterra fino ai primi di novembre. In Irpinia la prima raccolta inizia nella seconda decade di ottobre, così come nel Cilento interno, in gran parte del Salernitano e nel Casertano. Nell’areale Beneventano si raccoglie tra la prima e la seconda settimana di ottobre.
La Campania possiede oltre 74 mila ettari coltivati ad oliveto, di cui il 5% circa con metodi di produzione biologica.
Le principali varietà olivicole campane sono: l'Ogliarola, la Marinese e la Ravece in provincia di Avellino; l'Ortice, l'Ortolana e la Racioppella in provincia di Benevento; l'Asprinia, la Tonda, la Caiazzana e la Sessana in provincia di Caserta; l'Olivo da olio (detta anche Cecinella o Minucciolo) in penisola Sorrentina, Napoli; la Rotondella, la Carpellese, la Nostrale, la Salella, la Biancolilla e la Pisciottana in provincia di Salerno. A queste autoctone vanno aggiunte varietà come il Leccino e il Frantoio, che pur non essendo autoctone sono presenti da lungo tempo in varie zone della regione.
L’olio nuovo esprime al meglio le proprietà organolettiche, antiossidanti e nutrizionali che tendono a deperire nel tempo.
In Campania sono cinque le Dop: Cilento, Colline Salernitane, Irpinia - Colline dell'Ufita, Penisola Sorrentina e Terre Aurunche.