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Giovedì, 28 Marzo 2024
Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia Gesualdo

Destinazione Irpinia, 'Zembalo' la chiave di un modello turistico vincente

Non un semplice B&b, Raffaele Pietropaolo, a Gesualdo, ha creato un progetto che rende il visitatore protagonista di un viaggio emozionale alla scoperta della storia, dei paesaggi e dell'enogastronomia irpina

In mancanza di un concreto interesse istituzionale che mette in rete il pubblico con il privato è l’intraprendenza del singolo a studiare un modello essenziale per il rilancio delle attività economiche, sociali e culturali delle aree interne. Accade così che i lucidi sogni di imprenditori intraprendenti diventano un progetto turistico in grado di riabilitare il tessuto produttivo che gli gravita intorno. È quello che è successo a Gesualdo, grazie al progetto di Raffaele Pietropaolo che nel paese del principe dei Musici ha messo in piedi una struttura ricettiva organizzata e inclusiva di nome Zembalo. Una solida realtà che da 6 anni preme sull'interscambio di imprenditori, artisti e agricoltori locali. Al centro di tutto il valore aggregativo, identitario e commerciale che ruota intorno al cibo, all'artigianato e alla storia. Il punto di partenza è senz'altro la figura di Carlo Gesualdo, vessillo del comune, di cui Pietropaolo ha colto l'appeal sul mondo della cultura e ne ha studiato un pacchetto intrigante per portare il forestiero in un paese affascinante, ma a rischio isolamento. Il cuore antico e la storia di Gesualdo diventano quindi la chiave di un modello turistico che anche in tempo di pandemia, questa estate, ha incuriosito una miriade di visitatori attratti da arte, leggende, musica e ovviamente gusto.

"L'azione parte dalla storia di Carlo Gesualdo che ha un grande potere evocativo sul turismo internazionale, a questo si agganciano una serie di iniziative legate all'identità della nostra terra - esordisce Raffaele. Quando sono tornato in Irpinia ho forse guardato il mondo che mi circondava con occhi diversi, ho ascoltato i miei interlocutori, ho fatto mie le prospettive differenziate e mi sono reso conto del tesoro inutilizzato del quale abbiamo il compito e il dovere di valorizzare".

Zembalo nasce nel 2014 quando Raffaele lascia un lavoro che arrichiva le tasche e poco l'anima. Di ritorno a Gesualdo dalle piattaforme petrolifere, quasi come una folgorazione il contatto con la natura e le sue radici gli hanno messo dinanzi un sogno che forse era sempre stato presente in un angolo nascosto del suo cuore, ma faticava a emergere in una realtà frettolosa e superficiale. L'Irpinia gli ha mostrato la felicità di godere delle piccole cose, una calamita naturale che gli ha impedito di tornare alla sua professione e che ha scelto di mostrare a tutti coloro che gli fanno visita. 

"All'inizio mi hanno scambiato per un folle - racconta - Lasciare un lavoro sicuro per dare vita ad un progetto turistico qui a Gesualdo non è cosa comune, sicuramente non redditizia. Eppure io avevo le idee chiare, avevo capito che la figura di Carlo Gesualdo unita alle eccellenze enogastronomiche, oltre a essere una rilevante risorsa economica, rappresentava e rappresenta una straordinaria occasione per valorizzare il potenziale del territorio sotto il profilo paesaggistico, storico e turistico. Da qui è iniziata la mia scommessa che si è poi evoluta in una serie di attività pensate su misura per il visitatore".

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Arte, cibo, natura elementi fondamentali di un viaggio attorno ai quali Pietropaolo crea suggestivi itinerari emozionali che spingono i turisti a venire in Irpinia e a tornarci l'anno successivo. 

"Zembalo è su Booking e chiunque può prenotare online i giorni che desidera pernottare, ma il mio non è un semplice b&b è un luogo di incontro e confronto - chiosa - Succede così che chi prenota una notte, poi si ferma per una settimana. Per me l'accoglienza non si stoppa al check-in e al check-out, io offro una serie di servizi che ti permettono di scoprire la parte più vera dell'Irpinia e di esserne protagonista". 

Chi soggiorna allo Zembalo si interfaccia con la realtà locale: dalla visita in cantina, al corso di cucina fino all'escursione di trekking, lo yoga e i picnic in vigna. Denominatore comune: verità e benessere. 

"In questi anni ho innescato una serie di rapporti con le persone. Non parlo solo dei miei compaesani, o degli imprenditori locali, ma anche di chi viene a visitare l'Irpinia. Ciò che a noi può sembrare una banalità per loro è importante. Ad esempio gli americani amano interagire con lo chef, non vogliono solo sedersi a tavola e mangiare, ma vogliono accendere il barbecue, mettere le mani in pasta e conoscere quello che c'è dietro un piatto. Nascono così le visite nei caseifici, nei pastifici, negli oleifici e i corsi di cucina. Per gli stranieri diventa esperienza anche acquistare il formaggio direttamente dalle mani di chi lo produce". 

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Pietropaolo ha compreso che nel turismo va individuato un target di mercato e rivolgersi ad esso con le proposte giuste disegnate sugli interessi e desideri della clientela. Non un turismo di massa, anonimo e impersonale al quale si è rivolta l'Irpinia degli anni 80/90,ma un turismo esigente per chi vuole vivere un soggiorno singolare e non standardizzato. Un dato che tuttavia ancora oggi si scontra con l'inadeguatezza dell'offerta. 

"La ricettività, da sola, non basta più per creare un pacchetto turistico. L'americano, o l'inglese, ma anche il winelover italiano che sceglie l'Irpinia è un cliente che vuole immergersi nella realtà che lo circonda, vuole fondersi con essa, ma allo stesso tempo vuole dei comfort. Non parlo di lusso, ma di infrastrutture, mezzi di comunicazione e di organizzazione. Mancano taxi, guide turistiche, treni e persino qualche info-point per dare semplici informazioni. Io mi sostituisco a tutto questo: faccio da guida, da autista e creo soluzioni personalizzate per i miei ospiti affinché si sentano protagonisti, ma mi rendo conto che il turismo in Irpinia è una parola ancora troppo fragile". 

Il b&b di Raffaele nel mese di agosto ha registrato il tutto esaurito, nonostante di stranieri quest'anno se ne sono visti pochi a causa del Covid-19. L'obiettivo adesso è lavorare per costruire una sinergia ancora più proficua con gli altri imprenditori e prolungare la stagione turistica ai mesi più freddi. 

"Bisogna investire - conclude Raffaele - il potenziale c'è, la qualità pure, ma dobbiamo essere più accoglienti. Le cantine non possono più ricevere in cucina e anche i ristoranti devono ripensare alla proposta. Servono più contenuti, non basta il cibo. Dal pubblico sicuramente ci servirebbe una politica più incisiva, ma per il momento cogliamo l'opportunità che ci è stata data col bonus 110% per la ricostruzione degli edifici. Invito tutti a rendere più accoglienti i propri immobili, anche una salumeria, o una macelleria deve essere a prova di turismo". 

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