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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia Montella

Autunno è tempo di migrare, da Verteglia a Cerignola rivive il rito della Transumanza

Giuseppe Capone: "A Montella ci sentiamo ancora 'furisi', la mia speranza è dare a questo evento una grande valenza"

Autunno è tempo di migrare, da Verteglia a Cerignola rivive il rito della Transumanza

L'inverno si avvicina, il freddo avvolge le ruvide colline e il ritmo della natura governa gli usi e i costumi di chi nella pastorizia affonda radici, sentimenti e resilienza. 

A Montella come dice Giuseppe Capone 'e tiempo re scasa', è tempo di migrare dalla montagna alla pianura per ridare vita ad un fenomeno che è entrato di diritto tra i patrimoni immateriali dell'umanità. 

In Irpinia la Transumanza è cultura, ricchezza, tradizione. Da secoli decine di pastori che ci sia sole, pioggia, o vento, in questo periodo dell'anno, si spostano seguendo il loro itinerario lungo l'antica via dei tratturi e Montella è un po' il fulcro di questa meravigliosa ritualità. Tutto questo grazie a persone come Giuseppe Capone che prova a dare risalto alle origini rurali del suo amato paese. 

"Seguendo il perenne ciclo delle stagioni, le nostre podoliche, all'avvicinarsi dell'inverno, spontaneamente tendono ad abbandonare i pascoli in quota degli altopiani di Montella, per dirigersi verso zone più calde del foggiano. Da centinaia di anni si ripete questo spostamento e il percorso è ben fissato nella memoria di questi splendidi animali - racconta Capone". 

Giuseppe insieme ai pastori Felice e Massimo Moscariello si prepara al lungo cammino, un suggestivo percorso che si ripete ogni anno anno, nonostante alla rigogliosa natura spesso si è sostituita la mano crudele dell'uomo. 

"I vitelli seguendo le madri, fanno conoscenza e memorizzano strade, soste e punti di abbeverata. Così di generazioni in generazioni - aggiunge Capone - La mandria si potrebbe lasciarla libera di andare da sola senza di noi, che in breve tempo da Verteglia raggiungerebbe Cerignola.Ma non si può. I tratturi e tratturielli sono scomparsi del tutto. Hanno lasciato il posto a strade, costruzioni, sbarramenti, coltivazioni e recinzioni".

Su questo fenomeno Capone sta portando avanti uno studio per evidenziare i danni che l'uomo continua a perpetrare contro gli interessi dell'ambiente. Ma intanto 'The show must go on' : verso fine novembre si parte alla volta della Puglia. 

"Anche quest anno si rinnova la magia di incamminarsi in armonia con gli spettacolari colori autunnali dei Picentini e tra il magico suono dei campanacci ci accingeremo a rivivere questa naturalità di cultura ancestrale. Con più di 250 tra vacche in lattazione (vacchi figliate), vacche in asciutta (vacchi streppe), manze(jenghe), tori (tauri), vitelle di un anno ( annecchie) vitelli ( utieddri), percorreremo più di 130 km tra Campania e Puglia,impiegheremo 3 giorni, 2 soste, 2 pause, per condurre l' intera mandria nei luoghi di svernamento".

Questa pratica, proprio grazie alla resilienza di pastori, casari e normali cittadini è riuscita ad attraversare le ere della storia sopravvivendo alla società industriale fino ad essere eletta dall'UNESCO patrimonio culturale.

"La transumanza ( patrimonio culturale immateriale dell' umanità dall 11/12/2019) per me è anche un' aspirazione nascosta alla libertà di movimento che è anche libertà da regole restrittive dal peso del controllo sociale - continua Capone. Felice e Massimo non sono gli unici allevatori di podoliche di Montella, ma sono gli unici a continuare con questa pratica sia in primavera che in autunno. Gli altri si spostano con l'autotrasporto. La mia speranza e impegno è che si riesca a coinvolgere tutti questi tipi di allevatori per una grande manifestazione e ridare a questo evento una grande valenza".

Tra i progetti per dare eco a questo rito magico e ricco di storia c'è un documentario a cura di Alessandro Petriello

"A questo documentarista - conclude Capone - spetterà il compito di realizzare un documentario completo che illustri tutte le fasi di questo tipo di allevamento nell'arco dell' intero anno. Montella ha uno spirito  montanaro, forte e deciso e una storia millenaria. Noi ci sentiamo ancora "FURISI"".

L'obiettivo è tenere in vita tutto questo per non dimenticare un patrimonio di inestimabile valore. 

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