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Sapore d'Irpinia

Sapore d'Irpinia

A cura di Rosa Iandiorio

L’Irpinia è una terra di sapori autentici, custode antica di vini pregiati e specialità gastronomiche ricche di gusto. Un luogo incantevole dove sedersi in silenzio per ammirare la sua anima più vera. L'anima di una terra dove per secoli la natura ha scandito i ritmi del tempo, lasciandoci in eredità un patrimonio agroalimentare immenso. È tempo di partire buongustai per riscoprire insieme questo ‘Sapore d'Irpinia’

Sapore d'Irpinia Atripalda

Ad Atripalda la tradizione dei Cicci di Santa Lucia con la ricetta di Zi'Pasqualina

Il 13 dicembre la comunità si ritrova presso la sede dell'Associazione, in via Roma, per condividere un momento di fede e solidarietà nel segno della cultura gastronomica locale

Memoria, convivialità e solidarietà con l'obiettivo di tenere in vita un'antica tradizione e tramandarla alle nuove generazioni. La Pro Loco di Atripalda è sempre in prima linea per revocare riti e costumi che affondano radici immemori. Uno di questi è la maxi cicciolata di Santa Lucia.

 Il 13 dicembre, il comune del Sabato, dopo la Messa delle 18.00, si ritrova presso la sede dell'Associazione in via Roma per condividere un momento di fede e solidarietà nel segno della cultura gastronomica locale. I Cicci di Santa Lucia saranno preparati dal Ristorante Valleverde Zi' Pasqualina e saranno distribuiti alla comunità a partire dalle 19.00. Un gesto di convivialità, ma anche profondamente religioso che riflette la devozione dei cittadini verso Santa Lucia. La zuppa di cereali e legumi condita con aglio e pepaine, anticamente, era offerta ai bisognosi come buono auspicio per il raccolto futuro, ma anche come voto, o per ricambiare la patrona di una grazia ricevuta. 

La tradizione 

La festa di Santa Lucia è strettamente collegata con riti che hanno come obiettivo principale quello di assicurare la buona riuscita del raccolto. I cicci, in dialetto legumi, mettono in evidenza il rapporto simbolico significativo che si viene a creare fra alimentazione e ciclo della vita. Come se il cibo fosse elemento essenziale di un percorso esistenziale permeato di reciproche influenze.

Per questo, in Irpinia si è soliti realizzare i cicci. Il grano e i legumi piccoli e tondi, oltre a ricordare gli occhi della Santa, sono simbolo di fertilità e prosperità che il 13 dicembre con l'inizio di un nuovo ciclo di vita viene elargita anche a coloro che di solito non godono di buone condizioni economiche.

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La ricetta 

La ricetta varia di famiglia in famiglia, ma l’uso comune vuole che il mais bianco, il grano tenero, i ceci, i fagioli e le lenticchie vengano messi in ammollo per circa 12 ore, poi bolliti insieme fino a che non abbiano assorbito tutta l’acqua ed, infine, uniti ad un soffritto di peperoni tondi sottaceto e conditi con aglio.

Ingredienti 

  • 200 grammi di grano tenero;
  • 200 grammi di mais;
  • 200 grammi di fagioli bianchi;
  • 200 grammi di ceci;
  • 50 grammi di olio di oliva;
  • quattro pepaine (peperoni rotondi sott’aceto);
  • due spicchi di aglio;

Preparazione

Fare lessare separatamente in abbondante acqua salata il grano tenero che è stato tenuto a bagno almeno da due giorni prima, il mais, che va anch’esso tenuto a bagno per un paio di giorni, i fagioli e i ceci. Mondare dai semi i peperoni sott’aceto e tagliarli a pezzi. Soffriggere in  una pentola di terracotta a fuoco lento gli spicchi di aglio e i quattro peperoni. Una volta che i vostri cereali sono pronti   e dopo averne eliminato quasi completamente l’acqua di cottura, versare nella pentola del soffritto il grano, il mais, i ceci e i fagioli. Servire la minestra calda o tiepida in piatti fondi.

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