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Riorganizzazione Malzoni: la Fp Cgil pronta a presentare ricorso per attivita’ antisindacale

Il sindacato irpino punta il dito contro il mancato spostamento della terapia intensiva, e turnazione nota solamente per 13 giorni.

"Dalle notizie apprese dagli organi di stampa e da indiscrezioni fornite dai lavoratori e dalle lavoratrici della Casa di Cura Malzoni – Villa dei Platani parte oggi la riorganizzazione della struttura. Una riorganizzazione messa in piedi senza il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali o, quanto meno, della Fp Cgil (sindacato più rappresentativo in azienda). Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: non parte il preannunciato spostamento della terapia intensiva, i turni sono resi noti solamente per 13 giorni, molti lavoratori e lavoratrici non si sono viste concesse le ferie seppure richieste per tempo, ai lavoratori ed alle lavoratrici in somministrazione sono state ridotte le ore di servizio in maniera non equa (qualcuno o qualcuna servono più degli altri o sono più brave degli altri), mancata garanzia dei giorni di recupero e di riposo, turni notturni continuati ed al di la di ogni previsione contrattuale e/o di legge. Un vero caos, insomma!" E' quanto si legge in una nota diffusa dalla Fp Cgil di Avellino.

"Già lo scorso 4 giugno - prosegue la nota - la Fp Cgil aveva scritto all’Azienda che la modifica della organizzazione del lavoro che era in atto, comunicata senza formale convocazione solo ad una parte delle Rsa e senza coinvolgere le Organizzazioni Sindacali, violava l’articolo 7 del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro mettendo in essere una modifica della turnistica senza prima averne discusso i criteri con le Organizzazioni Sindacali. In quella occasione l’Azienda rispose picche pensando di poter discutere direttamente con la Rsa le questioni organizzative (sbagliando vista, peraltro, la recentissima sentenza proprio del Tribunale di Avellino che sulla stessa fattispecie ha dato ragione alla Fp Cgil e condannando per attività antisindacale la società Irpiniambiente).

Successivamente l’Azienda ha inserito nel pre-accordo (poi bocciato dal referendum dei lavoratori) genericamente il processo di riorganizzazione mediante la trasformazione del reparto che ospita le Unità di chirurgia, urologia e negrologia in Week Surgery ed anticipando che dalla data odierna avrebbe sospeso la struttura che ospita la rianimazione (?, a noi risulta si tratti di terapia intensiva) e la contestuale attivazione di due posti letto monitorizzati di terapia post-operatoria all’interno del reparto che ospita la ginecologia, oncologia e l’ortopedia dove avrebbero dovuto essere allestiti due posti letto di terapia post-operatoria.

Va da sé che essendo stato bocciato il pre-accordo, tale generica riorganizzazione doveva essere ridiscussa con le Organizzazioni Sindacali non tanto e non solo perché così come declinata nell’accordo non poteva essere e non è stata esaustiva ma soprattutto in quanto i criteri per la formulazione dei turni di servizio relativi al nuovo modello organizzativo devono essere preventivamente discussi con le Organizzazioni Sindacali (e non solo, eventualmente sia stato fatto, con la Rsa).

Inoltre, avendo l’Azienda reso noti i turni di luglio soltanto nella serata di ieri (30 giugno) ha violato il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a programmarsi la propria vita quotidiana sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza nr. 14668 del 21 maggio 2008.

La Fp Cgil lo scorso 26 giugno ha già richiesto un incontro alla Casa di Cura dando disponibilità di tre date. Ad oggi nessuna convocazione è pervenuta e la riorganizzazione, molto caotica ed al limite di molte previsioni contrattuali è invece partita.

Pertanto la Fp Cgil ove nessuna convocazione dovesse pervenire entro venerdì 3 luglio non esiterà a depositare ricorso per attività antisindacale, ad avviare un’azione legale a tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici al fine di richiedere l’indennità di disagio prevista dalla sentenza della Corte di Cassazione di cui sopra e già in data odierna richiederà un intervento urgente all’Azienda Sanitaria Locale di Avellino per verificare se le modifiche organizzative attuate sono compatibili con la delibera di accreditabilità che la stessa Asl ha emanato lo scorso 30 ottobre 2014."

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