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Zona arancione e gialla, i nuovi colori delle regioni da lunedì 10 maggio

Il monitoraggio sull'andamento della pandemia di venerdì 7 maggio non dovrebbe apportare molte novità

Domani è il giorno in cui si deciderà l'eventuale cambio di colore delle regioni. Il monitoraggio sull'andamento della pandemia di venerdì 7 maggio non dovrebbe apportare molte novità: la maggior parte dell'Italia dovrebbe rimanere in zona gialla. Nella fascia a basso rischio potrebbero entrare Sicilia, Puglia e Basilicata. Ci punta pure la Sardegna, che pur potendo sperare in una nuova classificazione e una nuova revisione dei dati, va verso altri 7 giorni di zona arancione. La Campania rischia la retrocessione in fascia arancione. Le nuove eventuali ordinanze del ministro della salute Roberto Speranza avranno validità da lunedì 10 maggio.

Zona arancione e gialla: le regioni "sorvegliate speciali"

Occhi puntati sulla Campania: potrebbe passare dal giallo all’arancione. L’indice Rt è di 1.08. Solo la zona di Napoli ha visto la scorsa settimana 251 infetti ogni 100mila abitanti. I numeri dagli ospedali ora come ora sono tutti sotto la soglia d’allerta, ma i dati Agenas evidenziano una possibile tendenza all’aumento dell’occupazione dei posti letti in terapia intensiva e nei ricoveri ordinari.

Quasi certa del passaggio in zona gialla da lunedì 10 maggio è la Puglia. Qui la percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è in rapido calo, seppur ancora lievemente sopra la soglia del 30 per cento.

In Sardegna l'assessore alla Sanità Mario Nieddu continua a ripetere che l'isola punta a un passaggio in fascia gialla e a una revisione dei parametri su cui misurare l’andamento del contagio. La richiesta formale arriverà al ministro Speranza dal quale si attende una risposta. Si chiedono regole uguali per tutte le regioni e da Cagliari fanno presente a Roma che il sistema a colori non riesce a dare un'istantanea precisa e puntuale dell'effettivo livello di rischio. Se l'appello della Sardegna - dove i numeri degli ospedali sono rassicuranti - non sarà ascoltato, la regione dovrà aspettare altri 7 giorni per la tanto sospirata zona gialla.

Spera nella zona gialla la Calabria. Nell’ultimo monitoraggio settimanale di venerdì scorso la regione ha registrato un trend dei casi in discesa e un Rt sotto l’1 (0.75), ma un sovraccarico nelle aree mediche, una valutazione di impatto alta e una classificazione complessiva del rischio moderata.

In bilico tra giallo e arancione c'è la Sicilia: i numeri degli ultimi giorni sono molto confortanti anche se pesa la lentezza nella campagna vaccinale (l'immunizzazione dei cittadini è uno dei parametri per l'assegnazione delle fasce), che potrebbe far slittare tutto al 17 maggio. I dati elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune di Palermo evidenziano, per la seconda settimana consecutiva, segnali di miglioramento: diminuiscono i nuovi positivi, gli attuali positivi e i ricoveri, sia nei reparti ordinari che in quelli di terapia intensiva.

Dovrebbe restare ancora zona rossa la Valle d'Aosta. La Regione ha recentemente presentato un emendamento in cui si chiede di abolire l'automatismo dell'introduzione della 'zona rossa' basato unicamente sul valore numerico dei 250 casi per 100.000 abitanti, così da avere una valutazione più coerente della reale condizione sanitaria del territorio.

Il buon andamento della campagna vaccinale e la diminuzione dei contagi potrebbero portare la Basilicata in giallo da lunedì 10 maggio.

I colori delle regioni oggi in Italia

Oggi sono 15 le regioni in zona gialla, 5 le regioni in zona arancione e solo una in fascia rossa, la Valle d'Aosta. In base alle ultime ordinanze del Ministro della Salute, si applicano le misure previste:

  • per la zona gialla alle regioni Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto e alle province autonome di Bolzano e di Trento;
  • per la zona arancione alle regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia;
  • per la zona rossa alla regione Valle d'Aosta.

"Andiamo verso le riaperture, ma non bisogna dimenticare i morti" dice oggi il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, che invita alla prudenza. E aggiunge: "Bene il certificato verde per favorire il turismo". "L'obiettivo è quello di riprendere una serie di attività economiche, sociali e ricreative che hanno sempre connotato la vita di tutti noi - sottolinea -. Tuttavia, per contemperare nel modo migliore questo obiettivo con la tutela della salute è fondamentale basare le scelte sui principi della gradualità e della progressività, impiegando come stella polare di riferimento, per scelte come quelle sul coprifuoco, l'evoluzione dei numeri della curva epidemiologica. Deve essere ben chiaro che nessuno ha piacere a suggerire strategie di restrizione della vita sociale, dei movimenti o delle attività".

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