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Violenza di genere, Airoma a confronto con gli studenti del liceo "Mancini"

Il Procuratore della Repubblica di Avellino: "Certi fatti violenti non avvengono per caso ma nascono da un disagio profondo. I giovani vivono e respirano un ambiente intossicato, quello delle loro famiglie, della comunità in cui vivono o dei luoghi che frequentano"

A distanza di qualche giorno dalla Giornata Internazione per l'eliminazione della violenza sulle donne, celebrata il 25 novembre, è doveroso continuare a sensibilizzare la comunità su maltrattamenti, abusi e atti persecutori ai danni del genere femminile da parte di uomini violenti, solitamente compagni, mariti o ex partner delle vittime. Un fenomeno, purtroppo in continuo aumento in tutto il paese e anche in provincia di Avellino, che richiede un'attività di contrasto continua e incisiva di istituzioni e forze dell'ordine, affiancata da iniziative che coinvolgano le nuove generazioni perchè è evidente, ormai, che è necessario un cambiamento di tipo culturale partendo dal superamento dello stigma delle differenze di genere fin dalla più giovane età. Per questo, il Procuratore della Repubblica di Avellino, il dottor Domenico Airoma ha incontrato questa mattina alcune classi del liceo scientifico avellinese.

Violenza di genere, Airoma a confronto con gli studenti del liceo "Mancini" (Foto di Vinicio Marchetti)

Airoma: "I fatti di violenza nascono da un disagio profondo"

"Sono qui oggi per riandare al primo fotogramma di questo film perchè certi fatti non avvengono per caso ma nascono da un disagio profondo. I giovani vivono e respirano un ambiente intossicato, quello delle loro famiglie, della comunità in cui vivono o dei luoghi che frequentano - sostiene il dottor Domenico Airoma - quindi, chiediamoci quanta colpa hanno loro per quello che poi succede e quanta ne abbiamo noi rispetto a quello che fanno. Il Natale dovrebbe essere anche questo, ovvero un'occasione per un esame di coscienza sia personale sia comunitario. Forse sono state molte le scelte sbagliate. Dovremmo ripensare alle priorità del nostro vivere cosiddetto 'civile'".

L'appello ai genitori: "Fate attenzione ai segnali di disagio dei vostri figli"

Un disagio giovanile, quello a cui fa riferimento il procuratore, che non va sottovalutato da parte degli educatori perchè innesca comportamenti pericolosi come l'abuso di sostanze stupefacenti e di bevande alcoliche. "I genitori siano vicini ai loro figli perchè non vanno educati accontentando i loro desideri ma bisogna ascoltarli per capire i segnali di disagio senza banalizzare nulla. Anche l'uso di droghe leggere è un campanello d'allarme che non va tralasciato. Attenzione poi al consumo di alcol, frequente tra i minori. Non riempiamoci la bocca di belle parole. E' tempo, invece, di ricostruire".

"Non tutte le vittime denunciano le violenze subite"

La violenza di genere è un fenomeno ancora sommerso perchè è tuttora elevata la quota di donne che non parlano con nessuno della violenza e non denunciano i fatti cruenti che accadono tra le mura domestiche per paura di ritorsioni da parte del carnefice, vergogna, per il timore di non essere credute, perchè non hanno piena fiducia nell'aiuto delle forze dell'ordine o addirittura perchè, per dipendenza affettiva o di altro tipo, non riescono a lasciare il partner violento. Ancora poche sono, inoltre, le donne che si rivolgono ad un centro antiviolenza o, in generale, ad un servizio specializzato. Dai dati Istat emerge che le vittime spesso non sanno dove cercare aiuto, basti pensare che il 12,8% di queste non sapeva dell’esistenza di questi sostegni, percentuale che è pari al 10,3% per le donne che hanno subito violenza fuori dalla coppia.

"Prossimamente - fa sapere il Procuratore - concluderemo un protocollo, Codice Rosa, coinvolgendo tutti gli attori, in particolare coloro che lavorano nel Pronto Soccorso perchè ci sono tanti casi di violenza che non emergono perchè taciuti dalle vittime. Dunque, bisogna fare un lavoro di emersione e anche di prevenzione, motivo per il quale sono qui questa mattina".

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