rotate-mobile
Attualità

Cosa succede a chi rinuncia alla prima dose del vaccino AstraZeneca

Se il vaccino sarà riammesso dall'Ema, per fronteggiare le probabili defezioni verranno chiamate più persone rispetto al numero previsto. E chi cambia idea finirà in fondo alla lista

Il Corriere della Sera racconta oggi cosa succederà a chi rinuncia alla prima dose del vaccino AstraZeneca, che oggi potrebbe essere riammesso all'inoculazione dall'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ma con un sì condizionato e l'esclusione di alcune categorie. Secondo il quotidiano il ministero della Sanità ha messo su un piano che prevede innanzitutto una mossa che servirà a non rallentare il piano di vaccinazione anche in presenza delle probabilissime rinunce, che prevede l'utilizzo della tecnica dell'overbooking come per i viaggi aerei: 

Verrebbe chiamato un numero di persone leggermente più alto rispetto a quello delle dosi disponibili di AstraZeneca. Mettendo nel conto che una parte delle persone prenotate non si presenterà. Difficile dire quante saranno. Ma anche impossibile credere che non ci saranno. 

Ma la vera domanda a cui rispondere è cosa succederà a chi rinuncia alla prima dose del vaccino AstraZeneca? Semplicemente chi rinuncia al vaccino scorre a fine lista. Ovvero se non vuole che gli sia somministrato il vaccino AstraZeneca e pretende di scegliere un altro siero (PfiZer, Moderna, Johnson & Johnson) verrà vaccinato dopo tutti gli altri. Il quotidiano fa sapere che il meccanismo non è stato introdotto adesso, ma c'era fin dall'inizio: 

Sia nel caso che non si presenti ad un appuntamento già prenotato, sia nel caso non si prenoti prima della scadenza prevista per la propria categoria, che sia una fascia d’età oppure professionale, come gli insegnanti. In concreto vuol dire che chi non si presenta o non fa domanda potrebbe essere vaccinato almeno fra tre mesi. 

Tutto dipende da quello che succederà nelle prossime settimane. Ma l’idea è che quando la disponibilità dei vaccini non sarà più un problema, quando le categorie più fragili e più esposte al rischio saranno state vaccinate, si passerà a uno schema più flessibile. Sempre su prenotazione, in sostanza, ma senza fasce d’età o categorie professionali. È soltanto a quel punto che potrebbe rientrare in gioco chi ha rinunciato ad AstraZeneca.

Intanto oggi è il giorno della verità sul vaccino AstraZeneca: giovedì 18 marzo la direttrice esecutiva dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) Emer Cooke dal quartier generale di Amsterdam renderà note le risultanze delle indagini sui sette casi di trombosi del seno cerebrale o trombosi venosa cerebrale (7 eventi, 6 dei quali hanno colpito donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni con tre decessi) e sul presunto collegamento con l'immunizzazione. Mentre in Italia si parla della possibilità di sconsigliarlo alle donne che prendono la pillola anticoncezionale. 

Secondo i giornali l'Ema va verso il sì perché ritiene che i benefici della vaccinazione siano enormemente superiore agli eventuali rischi. Quella dell'Ema sarà una sentenza positiva che implicitamente raccomanderà ai 16 governi che le hanno sospese di riprendere le immunizzazioni. Ma, fa sapere oggi Repubblica, il giudizio potrebbe lasciare qualche incertezza poiché gli esperti del Comitato per la sicurezza dei medicinali (Prac) — queste erano le attese registrate ieri sera a Bruxelles — potrebbero aggiungere alcuni paletti alla decisione. 

Leggi la notizia su Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cosa succede a chi rinuncia alla prima dose del vaccino AstraZeneca

AvellinoToday è in caricamento