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Spostamento del Tribunale, l'avv. Iorio: "Poche comunicazioni e molto laconiche"

Il presidente della Camera Penale irpina non nasconde le sue perplessità: "Non viene portata avanti un'idea ben precisa"

“Allo stato attuale delle cose e in base alle ultime informazioni, non ho visto miglioramenti per quanto concerne la condizione dei detenuti in carcere”, afferma Quirino Iorio, presidente della Camera Penale di Avellino. “Le problematiche dell’assistenza sanitaria che affliggono le nostre carceri permangono. Stiamo parlando, ovviamente, di criticità anche nazionale e che non sono facili da risolvere. Inoltre la cura sanitaria dei detenuti è stata affidata alle Asl e questo comporta difficoltà operative, soprattutto per quanto concerne l’assistenza specialistica; soprattutto psichiatrica”.

Il difficile rapporto tra detenuti e agenti di custodia 

I sindacati di Polizia Penitenziaria continuano a lanciare appelli. Le condizioni degli agenti, soprattutto nel carcere di Avellino, sono difficili: “La convivenza tra i detenuti e gli agenti di custodia non è mai semplice. Ci sono troppi episodi di violenza. Occorre un confronto pubblico per discutere delle problematiche. Ovviamente, anche gli agenti penitenziari sono soggetti a gravi situazioni di stress che, troppo spesso, sfociano anche in gesti autolesionistici. Bisogna lavorare sulla questione carceraria a 360 gradi. In Italia siamo arrivati, quest’anno, a 80 suicidi in carcere. Questo è un dato allarmante e, chiaramente, è un argomento che non trova il favore dell’opinione pubblica”.

"Spostamento del Tribunale? Poche comunicazioni e molto laconiche"

Il presidente della Camera Penale si è soffermato, ancora una volta, sulla nuova sistemazione del Palazzo di Giustizia del capoluogo irpino, attualmente situato in Piazza D'Armi, un argomento che continua a essere pieno di dubbi e incertezze. L’avvocato Iorio non nasconde le sue perplessità: “Non c’è un’idea ben precisa che viene portata avanti. Noi, da tempo, portiamo avanti l’idea che andrebbe costruito un Palazzo di Giustizia capace di avere tutti i requisiti indispensabili. La “cittadella giudiziaria” che, per esempio, è stata costruita a Salerno. Questo consentirebbe di risolvere tutte le problematiche di una struttura costruita negli anni ’70. Lo stesso presidente del Tribunale ha ricevuto poche comunicazioni e molto laconiche. Tutte queste notizie di trasferimento, apprese soltanto dai giornali, ci lasciano perplessi. Alcune migliorie sono state apportate. Si continua a lavorare sul passaggio in digitale degli atti giudiziari. Una scelta, quest’ultima, che non è più procrastinabile. Tutto questo, in futuro, dovrà essere implementato. Andiamo sempre più verso la Giustizia digitale”, conclude.

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