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Il lavoratore non vaccinato può essere sospeso: ecco la sentenza

Servirà il green pass per lavorare? Una sentenza del giudice civile apre la porta ad una possibilità per ora lasciata in sospeso

Di fronte a un lavoratore che rifiuta di vaccinarsi contro il Covid-19, l'azienda è legittimata a sospenderlo dal servizio, con contestuale stop anche della retribuzione. Lo esplicita un'ordinanza del giudice civile Emilia Salvatore del tribunale di Modena che si pronuncia a seguito del ricorso presentato da due fisioterapiste di una Rsa assunte da una cooperativa della città emiliana che aveva appunto preso i due provvedimenti a fronte del rifiuto di vaccinarsi.

Una vicenda, ricostruita oggi dal Sole24Ore, avvenuta prima del decreto legge che ha imposto l'obbligo vaccinale per il personale sanitario. L'ordinanza in questione evidenzia che il datore di lavoro si pone "come garante della salute e della sicurezza dei dipendenti e dei terzi che per diverse ragioni si trovano all'interno dei locali aziendali e ha quindi l'obbligo ai sensi dell'articolo 2087 del codice civile di adottare tutte le misure di prevenzione e protezione che sono necessarie a tutelare l'integrità fisica di lavoratori".

Ricordando come una direttiva dell'Unione Europea abbia incluso il Covid-19 tra gli agenti biologici di cui è obbligatoria la protezione anche negli ambienti di lavoro, il tribunale sottolinea che anche se il rifiuto a vaccinarsi non può dar luogo a sanzioni disciplinari, può comportare però conseguenze sul piano della valutazione oggettiva dell'idoneità alla mansione. In sostanza, per chi lavora a contatto con il pubblico oppure in spazi chiusi vicino ad altri colleghi, la mancata vaccinazione può costituire un motivo per sospendere il lavoratore senza retribuzione.

Il green pass per lavorare? 

Ricordiamo che attualmente è vigente l'obbligo vaccinale contro il coronavirus solo per chi lavora nel comparto sanità. Il Governo dovrà a breve decidere se estendere l'obbligo anche al personale scolastico in vista della riapertura delle scuole a settembre. Ad oggi quella che è solo un intento del ministro della Salute Roberto Speranza non trova però che il sostengo di Forza Italia e Italia Viva, oltre che dal Partito Democratico. Espressamente contrario il Movimento 5 stelle, così come le altre forze di centrodestra. 

Più difficile estendere l'obbligo al settore privato: la posizione fatta trapelare da Palazzo Chigi è quella di aprire una fase di concertazioni con le realtà produttive e sindacali anche visto l'obbligo di green pass per accedere ai locali al chiuso. Intanto bene ricordare che dal prossimo 6 agosto la certificazione vaccinale sarà obbligatoria per accedere ad alcuni luoghi ed eventi:

  • ristoranti al chiuso;
  • spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi;
  • musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
  • Piscine e palestre, ma anche in centri per sport di squadra (campi calcio, calcetto, paddle ecc)
  • Centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive
  • Sagre e fiere, convegni e congressi;
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento;
  • Sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
  • Concorsi pubblici
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione.

Il Governo ha intanto smentito le ricostruzioni relative all'intenzione del governo di rendere obbligatoria la certificazione Green pass per accedere ai seggi elettorali.

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