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Serino, inaugurato il Monumento in onore delle vittime del Covid

Le parole del sindaco Pelosi: "Abbiamo voluto creare un luogo di memoria e dedicare questo momento a tutti quelli che non ci sono più"

In data odierna, presso lo spazio antistante la sede comunale, il sindaco di Serino, avv. Vito Pelosi, e la sua amministrazione hanno inaugurato un monumento per ricordare le vittime della pandemia registrate a Serino nell'ultimo biennio. 

Alla presenza delle autorità civili, militari ed ecclesiastiche, il Vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello, ha benedetto il momento e celebrato una Santa Messa

L'evento è stato accompagnato da un concerto musicale della banda dell'Esercito Italiano presso la Chiesa di Madre Maria Santissima della Neve, nella frazione di Sala.

Pelosi: "Oggi anche un monumento, un simbolo o un gesto diventa fondamentale per andare avanti"

"Dobbiamo ancora vincere la pandemia" ha dichiarato Vito Pelosi. "Da poco è iniziata anche la guerra in Ucraina. Il momento è difficile. Abbiamo voluto creare, come ha anche detto il Vescovo Aiello, un luogo di memoria e dedicare questo momento a tutti quelli che non ci sono più. La memoria diventa fondamentale anche per costruire il futuro. Non ci vogliamo sottrarre alle responsabilità che oggi ci caricano ancora di più, proprio perché le difficoltà ci sono e dobbiamo cercare in tutti i modi di andare avanti per creare un futuro e una società migliori".

La pandemia, secondo il primo cittadino, ha segnato e non poco la comunità serinese, in cui, dal 2020 a oggi, si sono registrate ben 19 vittime: "Ha segnato la nostra e, credo, anche tutte le altre comunità. Chi prima, chi dopo, ha dovuto comunque fare i conti con quest'emergenza. Le cicatrici saranno difficili da rimarginare: sicuramente, la mancanza di una persona cara in queste circostanze, in cui molte famiglie non hanno avuto neanche la possibilità di salutarla, diventa molto difficile da riassorbire. Tutti insieme, però, dobbiamo trovare la forza di andare avanti".

Il monumento ritrae l'immagine emblematica di un medico, impegnato nella lotta al Covid, che stringe tra le proprie braccia lo Stivale e la bandiera tricolore. "Anche i simboli, oggi, diventano importanti e devono incutere speranza per andare avanti" conclude Pelosi. "Quando i momenti sono complicati, la speranza non deve mai mancare. Quindi, anche un monumento, un simbolo o un gesto diventa fondamentale". 

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