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Rischio terza ondata, il parere di un immunologo: "Capodanno più pericoloso di Natale per i contagi"

Il pensiero di Giacomo Gorini, immunologo italiano che lavora allo Jenner Institute dell'università di Oxford: "A Capodanno le persone che si incontrano si sono mescolate con parenti e amici sei giorni prima. Attenzione"

L'Italia è ancora zona arancione. Dal 28 al 30 dicembre, come previsto dal decreto Natale, in tutte le regioni valgono le regole della fascia di rischio medio. Tutti i negozi sono aperti, anche quelli all’interno dei centri commerciali. Restano invece chiusi al pubblico bar e ristoranti (possono effettuare solo consegna a domicilio e asporto). Si può uscire di casa, ma solo all’interno del proprio Comune. Dal 31 dicembre si tornerà in zona rossa.

Coronavirus, perché Capodanno è più pericoloso di Natale per i contagi

Cosa dicono i numeri sull'epidemia in Italia in questa fase così delicata? I numeri del contagio scendono, ma lo scarso numero di test non permette di trarre indicazioni molto affidabili. Negli ultimi due giorni è tornato a crescere il numero di persone in ospedale per i sintomi del coronavirus. La buona notizia è il calo dei decessi. Non bisogna abbassare la guardia perché, come spiegano esperti e scienziati, il rischio di una terza ondata è dietro l'angolo.

E il Capodanno "rischia di essere ancora più pericoloso di Natale". Così su Twitter Giacomo Gorini, immunologo italiano che lavora allo Jenner Institute dell'università di Oxford, che sta sperimentando il vaccino anti covid sviluppato con l'Irbm di Pomezia e prodotto da AstraZeneca. "A Natale si incontravano persone che fino a quel momento avevano seguito la loro normale routine. A Capodanno - avverte Gorini, allievo di Roberto Burioni - le persone che si incontrano si sono mescolate con parenti e amici 6 giorni prima. Attenzione".

Il lassismo nei giorni di festa e il rischio concreto di una terza ondata

Il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco ha fatto il punto sulla situazione di Covid-19 oggi in Italia, mentre si attendono le nuove dosi di vaccini per poter proseguire nella via dell'immunizzazione: "Da un lato il lockdown sta mostrando il massimo che può fare nella modalità con cui è stato realizzato finora. Bisognerebbe farlo più stringente per ottenere più di questo. Se si aggiunge quel po' di lassismo che ci potrà essere stato nelle feste che stiamo vivendo, il tutto rischia di concretizzarsi in breve in una terza ondata, o meglio un'onda di risalita dell'epidemia".

Qualche segnale, qualche spia d'allarme, c'è già, evidenzia Pregliasco all'Adnkronos Salute. "Davvero una terza ondata è possibile - ribadisce -. Sul fronte ricoveri osserviamo una battuta d'arresto del miglioramento che stavamo vedendo nei giorni scorsi. Lo vedo anche io nel mio ospedale, il numero rimane abbastanza stabile, il saldo entrate/uscite non si muove più di tanto, fa sì che si rimanga sugli stessi livelli, fermi. E bisogna stare davvero attenti a questi segnali. Per questo credo che sia importante attuare il più velocemente possibile la campagna vaccinale. Non si può andare avanti a lungo con i lockdown".

Il vaccino AstraZeneca non arriverà prima di gennaio

E mentre si discute sull'obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus, c'è una cattiva notizia: è improbabile che l'Ema riesca a dare il via libera al vaccino AstraZeneca-Oxford a gennaio. Lo ha rivelato il vice direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco, Noel Wathion, in un'intervista al quotidiano belga Het Nieuwsblad. "Non hanno ancora fatto domanda", ha aggiunto sottolineando che "servono altri dati sulla qualità del vaccino" sviluppato dall'università britannica su cui si basano molte delle speranze dell'Europa che ne ha ordinato il quantitativo maggiore. Nei scorsi giorni AstraZeneca aveva assicurato che l'efficacia del suo vaccino covid è pari a quella dei due sieri già approvati dalla Fda statunitense, quello di Pfizer e Moderna.

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