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La ricostruzione postsismica a Capriglia Irpina: ancora troppi dubbi da chiarire

L'Avv.Picariello: "Perché il Comune in questi ultimi dieci anni non ha mai provveduto a richiedere ulteriori fondi per completare la intera ricostruzione a Capriglia?"

Apprendo dalla Delibera di Giunta N. 70/2020 (pubblicata sull’Albo Pretorio) che il Comune di Capriglia Irpina, ancora una volta, e pure in presenza di un giudicato, preferisce utilizzare il denaro dei cittadini per proporre un appello (dall’esito incerto e che potrebbe determinare l’ulteriore soccombenza del Comune) avverso una sentenza che, a distanza di quaranta anni, stabilisce finalmente il diritto del defunto Tuccia Faustino (oggi, della sua erede) di ricostruire la sua abitazione danneggiata gravemente dal sisma, da cui fu sgomberato, e dichiarata inagibile nel 2009 dai Vigili del Fuoco. Ciò che è ancor più grave, però, è che, in tale giudizio, il perito del Tribunale ha accertato che il contributo di Tuccia Faustino si era reso disponibile, negli ultimi trenta anni per ben cinque volte, solo che l’Amministrazione ha ritenuto di inserire, nell’elenco dei beneficiari, altri soggetti, ben individuati, non aventi titolo, ed addirittura assegnare un contributo milionario (di cui attualmente è stata erogata la metà) a favore di un noto Condominio di Capriglia,  in cui nessuno dei partecipanti vanta posizioni prioritarie ma risultano tutti “trascinati”. Contributo che lo stesso tecnico stabilisce che deve essere revocato dal Comune e, semmai, erogato solo quando si passerà ad elargire il contributo per le posizioni di cui alla lettera c) dell’art. 3 comma 2 della L.32/1992, e che non poteva essere assegnato prima di quello di Tuccia Faustino. 
La domanda, dunque, come affermava un noto conduttore napoletano, nasce spontanea: la proposizione dell’appello, con i soldi dei cittadini,  serve per caso a  procedere indisturbati alla erogazione dell’altra metà (circa 500.000 – cinquecentomila – euro) a favore del predetto Condominio, utilizzando i fondi residui e rinvenuti dal CTU, ed intanto allungare i tempi della giustizia per la ultrasettantenne erede di Tuccia Faustino?
Perché il Comune in questi ultimi dieci anni non ha mai provveduto a richiedere ulteriori fondi per completare la intera ricostruzione a Capriglia? Perché il Comune propone impugnazioni a tamburo battente (e, a quanto pare, sempre con gli stessi difensori), sia in materia tributaria che in materia di ricostruzione, ed è sordo a qualsivoglia tentativo di risolvere stragiudizialmente le problematiche che insorgono? E’ giustizia questa? E’ amore per la comunità?
Questa volta, questo difensore non difenderà solo nella aule di giustizia e non rimarrà in silenzio. Anche perché non intende essere presa in giro dalle parole mielate (se vi è una sentenza, devo riconoscere il diritto) e dai comportamenti che poi evidenziano il contrario. 
E’ il caso di ricordare che la gestione di un Ente Comunale, anche piccolo, non può essere connotato solo da belle frasi e da azioni in tutto contrastanti.
In ogni caso, sarà – ancora una volta - la Corte dei Conti a fare luce anche su questa vicenda.
                                       Avv. Maria Carmela Picariello

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