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Richiesta fallimento Alto Calore, Cgil: "Drammatica beffa a 10 anni dal referendum sull'acqua bene comune"

La nota del segretario generale Franco Fiordellisi

La Cgil di Avellino, con le categorie, lotta da sempre per l'«acqua come bene comune». E così, come avevamo già detto in tempi non sospetti anche per la gestione del PNRR e delle infrastrutture - si deve adesso aprire una discussione con la Provincia e con gli enti locali soci sulla gestione del Servizio Idrico Integrato in provincia di Avellino nel Sub ambito Calore, per provare a fare una Newco.

Avviare un confronto, anche se in ritardo, è ancora utile visto quello che sta accadendo con i Cgs e  in  Alto Calore. Cose temute e dette dalla Cgil ormai molti anni fa, con la gestione D’Ercole-Abate, e poi De Stefano per un concordato che mettesse in sicurezza la gestione pubblica complessiva della risorsa idrica.

Oggi dobbiamo rincorrere e come detto nel decennale del referendum sull'Acqua bene comune chiediamo alla provincia, socio, e a tutti gli altri enti di prevedere un’azione concertata per tutelare i lavoratori e la risorsa con una società pubblica Che lasciando da parte vecchie logiche recuperi le competenze e operi in Economia, efficienza ed Efficacia, per il bene del territorio che della risorsa acqua ha ampi giacimenti ma ha avuto una bruttissima gestione.

Da questo sollecitiamo una discussione Politica ampia e sincera per riaffermare il Diritto all'Acqua pubblica ma anche alle opportunità offerte da una buona gestione del servizio idrico in termini di utilità per i cittadini, di attività in infrastrutture, tutela ambientale e lavoro dignitoso.

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