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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il "Revenge Porn" è reato: carcere per chi diffonde video privati a sfondo sessuale

Il provvedimento è stato approvato all'unanimità dalla Camera.

La Camera non si è divisa e nella giornata di ieri, all’unanimità, ha dato il via libera al reato di Revenge Porn che consiste nel pubblicare foto e video di atti sessuali per vendetta da parte di ex partner, naturalmente senza consenso. Una pratica, purtroppo, sempre più diffusa e che in Campania ricorda la triste storia di Tiziana Cantone: la 31enne che nel 2016 si tolse la vita dopo che un suo video privato venne diffuso in rete dall’ex fidanzato. Il reato viene introdotto, così, nel codice rosso sulla violenza contro le donne.

Ma cosa prevede? Prima di tutto è stata fissata la pena da 1 a 6 anni di carcere (multa da 5 a 15mila euro) per chi realizza o “ruba” immagini e video con contenuti sessualmente espliciti e privati. Pugno duro anche per chi diffonde i suddetti contenuti, perseguibile per gli stessi reati e con le stesse pene. Per il reato (da denunciare entro sei mesi, anche se per i casi più gravi si procederà d’ufficio), inoltre, è stata prevista l’aggravante per la diffusione via social da parte di un partner o un ex, ma la pena lievita ulteriormente se a diffondere i contenuti è il coniuge (anche se divorziato o separato). Tutelati dalla norma anche le donne incinte o disabili, con la pena che può essere aumentata da un terzo alla metà. 

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