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Restauro Dogana, Petecca suggerisce strade alternative a quella bocciata dall'Anac

La nota del presidente dell'Ordine degli Architetti della provincia di Avellino

Dopo la brutta vicenda del consiglio comunale monotematico di Avellino del 22 dicembre sul caso, ormai nazionale, sull’affidamento d’incarico di progettazione per il restauro della Dogana dei grani, dove sono stato invitato come rappresentante degli architetti a dare il contributo per trovare la soluzione alternativa a quella perseguita dall’Amministrazione perché sonoramente bocciata per ben due volte dall’Anac.

Invece mi sono trovato in una situazione surreale, dove anziché parlare di soluzioni alternative, è stata riproposta paradossalmente come via d’uscita la stessa strada da riproporre testardamente all’Anac.

A questo punto, visto che non c’è stata l’occasione di potersi confrontare sul nulla, perché nulla di nuovo è stato offerto dall’Amministrazione, ritengo doveroso scendere nel concreto per non continuare ad ascoltare le tante fandonie diffuse sulla questione, frutto di pochezza culturale e scarsa conoscenza del mondo dell’arte e dell’architettura. Quando si invoca un solo personaggio della cultura solo perché di moda è sintomo della scarsa qualità del dibattito. Per cui da responsabile degli architetti irpini ho il dovere di scoprire le carte e suggerire pubblicamente le strade che si potrebbero percorrere in alternativa a quella impraticabile bocciata dall’Anac.

Prima proposta: Concorso di progettazione a unico grado o a due gradi secondo l’art. 154 del Codice dei contratti pubblici (D.L.gs. 18/04/2016 n.50).

Consiglio il secondo, perché il primo richiede il progetto di fattibilità da selezionare come vincitore ed essendo una prestazione onerosa ed impegnativa a fronte di un solo vincitore causa una scarsa partecipazione al concorso.

Mentre il concorso di progettazione in due gradi può essere la soluzione ottimale per il caso specifico. Nel primo grado vengono selezionate le proposte ideative (visto che non ce ne sono tante), nel secondo vengono ammessi un certo numero di partecipanti, previsto nel bando, che dovranno fare un progetto di fattibilità tecnica ed economica. Al vincitore andrà il 60% del premio, quantificato nel bando, e agli altri partecipanti il restante 40% da ripartire. Al vincitore viene affidato l’incarico per il progetto esecutivo con procedura negoziata, dove si conosce, perché specificato nel bando, sia l’importo del compenso professionale e sia il ribasso massimo da concordare.

I tempi per espletare un concorso di progettazione a due gradi sono mediamente sei mesi, ovviamente con un ufficio tecnico comunale efficiente. Il Consiglio nazionale degli architetti può mettere a disposizione del Comune la piattaforma Onsai per l’espletamento del concorso in tutte le sue fasi, ad una condizione che venga sottoscritto un protocollo d’intesa per il rispetto delle regole. Come si sta facendo in questi giorni con il Comune di Flumeri, che ha programmato un concorso di progettazione a due gradi per la realizzazione della fabbrica dei Gigli.

Se invece si preferisce la procedura negoziata ai sensi dell’art. 36 b del Codice per affidamenti diretti di servizi di architettura e ingegneria tra i 139.000 euro e la soglia comunitaria (215.000 euro), individuando almeno cinque partecipanti, il RUP che affida l’incarico procede alla valutazione dei curricula, in alternativa con sorteggio pubblico. L’eventuale ribasso sull’importo della prestazione (definito nel bando) sarà oggetto di negoziazione tra il RUP e l’affidatario del servizio.

E’ bene ricordare che l’importo dei servizi non può superare la soglia dei 215.000 euro e nel caso specifico, dove l’importo è stato già definito per 290.000 euro, si dovrà rimodulare l’importo dei lavori e probabilmente del finanziamento per abbassare l’importo di gara. Pensare di ridurre solo l’importo delle prestazioni professionali sarebbe un reato penale.

Altra cosa da ricordare è che gli invitati vanno individuati da un elenco di operatori in dotazione del Comune, diversamente si procederà ad una manifestazione d’interesse per dotarsi di un elenco esclusivo  per quest’ affidamento.

I tempi di espletamento secondo questa procedura possono essere brevi ma hanno anche qualche criticità da non sottovalutare.

Questi sono una parte degli argomenti su cui avremmo voluto confrontaci ieri ma non c’è stato consentito, nonostante fossimo stati invitati. Però, se come suggeriva ieri in aula il Consigliere Dino Preziosi, ci vogliamo confrontare pubblicamente “extra moenia” di palazzo di città gli architetti ci saranno. Io ci sarò. E’ un dovere verso la Città!

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