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Sabato, 30 Marzo 2024
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No alla legge "Spacca Italia": la Cgil protesta contro l'autonomia differenziata

Secondo i manifestanti il nuovo ddl del Governo Meloni aumenterebbe il divario tra Nord e Sud del paese

La protesta contro l'autonomia differenziata arriva in piazza. Questa mattina, nei pressi della Prefettura, la Cgil e la Spi Cgil hanno manifestato a gran voce il proprio dissenso per il provvedimento del Governo Meloni perché, se approvato, "dividerebbe l'Italia in due parti aumentando il divario tra Nord e Sud del paese e penalizzando fortemente il Mezzogiorno".

Meninno: "L'autonomia differenziata colpirà anziani e poveri"

Dario Meninno, segretario generale Spi Cgil, spiega le ripercussioni che l'autonomia differenziata avrà nell'ambito sanitario: "Il problema più grande riguarderà gli anziani e i più bisognosi che, sicuramente, avranno molte più difficoltà di oggi a curarsi e rinuncieranno a farlo, come accade già in Alta Irpinia. Oggi parliamo di sanità perché, probabilmente, sarà il settore più colpito. Immaginiamoci cosa succederà nelle zone in cui sarà difficile trovare un luogo dove curarsi". Infine, l'appello alle forze politiche: "In questo momento è importante dare risposte e farlo subito, è meglio che tutta la politica si svegli perché i danni alla sanità colpiranno tutti, sia i partiti di destra sia quelli di sinistra".

Fiordellisi: "Attacco all'unitarietà dei diritti sociali"

Presente al sit-in di protesta anche Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino: "Come Spi Avellino e CGIL Avellino siamo contrari al Ddl discusso e licenziato dal CdM per l’autonomia differenziata e all’ipotesi di superare la centralità del Parlamento in favore di un sistema di natura presidenziale, semipresidenziale o di premierato. Dare attuazione all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, nelle condizioni date, con le modalità proposte e con risorse invariate, costituisce un attacco all’unitarietà dei diritti sociali, destinato ad accentuare le disuguaglianze già presenti e i divari territoriali e sociali esistenti. Così come riconoscere una competenza regionale esclusiva su materie di rilevanza strategica, e non suscettibili di frazionamento territoriale, rappresenterebbe la rinuncia ad un governo nazionale e unitario delle politiche economiche, industriali e di sviluppo del Paese. La crisi sociale e democratica che stiamo vivendo può, e deve, essere affrontata attuando pienamente la nostra Costituzione, anche nella parte , da noi mai digerita della riforma del titolo V, ma non accettiamo lo stravolgimento dei suoi principi e ordinamento, né abbandonando lo spirito con cui i Padri costituenti hanno fondato la Repubblica antifascista nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro. Per questo, così come votato al Congresso CGIL Avellino, siamo impegnati in un percorso di iniziativa, di confronto e di coinvolgimento, a partire dalle leghe pensionati territoriali, verso sindaci ed associazioni con l’obiettivo di rilanciare e allargare un’azione politica, culturale e sociale in difesa della Costituzione e della democrazia parlamentare, da portare avanti insieme alla lotta per l’unitarietà e l’effettività dei diritti sociali, nella convinzione che siano due dimensioni intrecciate e inscindibili della stessa battaglia democratica per affermare un’altra idea di Paese e di modello economico e sociale, fondati sul primario compito della Repubblica di “ rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.  

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