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Ariano Irpino, l'arte urbana porta nuova energia nel Rione Martiri

Ecco il progetto di riqualificazione promosso dall'associazione culturale Willoke e da E-Distribuzione per trasformare le cabine elettriche in disuso in opere d'arte

Un quartiere che rinasce, le persone che si ritrovano, sorridendo e alzando lo sguardo, a passare per quei luoghi che conoscono bene ma che adesso guardano con una luce diversa e nuova.

Quella luce è data dall’opera di arte urbana realizzata dall’artista romana Alessandra Carloni, che oltre ad essere un’artista fenomenale è una bella persona, all’ennesimo disguido o dopo la dodicesima ora di lavoro lei si rivolge sempre con il sorriso, con il garbo e con l’umiltà dei migliori.

Alessandra Carloni ha impiegato più di cinque giorni di lavoro per realizzare la sua opera, dipingendo con passione e cura ogni angolo della cabina Enel nel Rione Martiri. Un plauso a tutti gli abitanti del quartiere che ci ha ospitato, perché si sono avvicinati ed interessati a quello che accadeva, sempre con rispetto e curiosità.

Qual è il ruolo dell’arte pubblica? Non può e non deve essere un mero esercizio stilistico, un riempitivo estetico, si deve integrare nella realtà in cui viene proposta e portare il fruitore a vedere la realtà con occhi diversi. Questo lo scopo della riqualificazione delle cabine Enel in disuso, attraverso interventi di arte urbana. Le persone si riappropriano dei propri spazi e iniziano a prendersene cura e a rispettarli.

E-distribuzione ha interamente finanziato questo progetto di riqualificazione, perché ritiene fortemente che per dare nuova energia alle cabine in disuso, il modo migliore, sia renderle opere d’arte. Arte pubblica, completamente e liberamente fruibile. E-distribuzione regala un’opera d’arte al Rione Martiri. Willoke da quasi dieci anni promuove e porta avanti la promozione del territorio attraverso pratiche di inclusione e partecipazione.

Willoke fa dell’arte un mezzo per la riqualificazione urbana e per il coinvolgimento di tutti gli attori interessati. L’anno che abbiamo trascorso ci ha insegnato il grandissimo valore dell’essere comunità. Una comunità che si sostiene e che si ritrova anche grazie all’arte. L’arte è la forma più alta di speranza.

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