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Parco del Partenio, le compostiere di comunità tra le buone pratiche nazionali

A fare il punto sulla grande sfida delle green communities in Appennino, nella giornata internazionale della montagna, è Legambiente che ha presentato il suo report "Un'Agenda per la transizione ecologica e climatica degli Appennini"

Buone pratiche nazionali, Legambiente ne ha individuate sette. Tra esse c’è anche il Parco regionale del Partenio con sede a Summonte. A fare il punto sulla grande sfida delle green communities in Appennino, nella giornata internazionale della montagna, è Legambiente che ha presentato il suo report "Un'Agenda per la transizione ecologica e climatica degli Appennini". Nel documento l'associazione ambientalista racconta tre aree pilota, sei storie di buone pratiche territoriali, e indica quella che per Legambiente è la strada da seguire per un "Appennino contemporaneo". Per l’associazione, il futuro dell'Appennino e dei suoi borghi passa anche dalle green communities. Quelle comunità locali capaci di fare rete puntando su sostenibilità ambientale per rilanciare i territori, contrastare lo spopolamento e dare un nuovo impulso all'economia locale.

Il Parco del Partenio rientra tra le esperienze virtuose che in questi anni diversi borghi e realtà della dorsale appenninica hanno già messo in campo unendo innovazione e sostenibilità ambientale per rilanciare i territori, rientra nelle sei storie di resilienza e di innovazione. L'Appennino culla di storia virtuose, quelle raccontate da Legambiente nel suo report. Il Parco del Partenio è stato individuato perché punta a diventare un parco rifiuti free e sposa l'approccio ridurre, riutilizzare, riciclare. “Promuove – scrive l’associazione nel report - la realizzazione di compostiere di comunità attraverso il riutilizzo di materiali costruttivi provenienti da potature arboree locali. La proposta nasce dalla volontà di potenziare il compostaggio domestico nei 22 comuni del Parco e per promuovere la produzione di compost da utilizzare come fertilizzante per orti e giardini e riutilizzare, come materiale da costruzione per le compostiere, le potature arboree. La compostiera, di facilissima realizzazione a basso costo, contribuisce a recuperare in loco una frazione importante del ciclo dei rifiuti, e produce materia da riutilizzare come ammendante per migliorare i suoli e la qualità degli ecosistemi agricoli, senza dover fare ricorso a sistemi di smaltimento impattanti come discariche o incene­ritori”. 

Un importante riconoscimento, dunque, per l’ente regionale presieduto da Franco Iovino che da subito ha sposato, alcuni mesi fa, il progetto di una giovane studentessa irpina, Viviana D’Agostino, e dell’Università di Salerno, promuovendolo e spingendolo insieme alla Comunità Montana Partenio Vallo Lauro. Un importante riconoscimento che cade anche in una anno decisamente significativo. Il Parco, infatti, quest’anno celebra 20 anni dalla sua nascita. Diverse le iniziative in campo, sabato 17 dicembre, alle 17 – presso l’auditorium della casa della cultura di Monteforte Irpino – sarà presentato il libro “Bene primario” di Carmine Nardone, alla presenza del sindaco di Monteforte, Costantino Giordano, del presidente del Parco, Iovino, e di Antonio Limone, direttore generale IZSM.

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