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Palazzo Trevisani, completata la messa in sicurezza

Depositato il certificato di ultimazione dei lavori, a breve saranno eliminate le transenne poste davanti all'edificio e verrà reinstallato il telo raffigurante la nuova facciata

Prosegue secondo i tempi previsti l'iter procedurale per la riqualificazione totale di Palazzo Trevisani. Dopo oltre 50 anni dalla sua chiusura, lo storico edificio che sorge nel cuore di Corso Vittorio Emanuele potrebbe ritornare presto alle sue splendide origini. 

Depositato il certificato di ultimazione dei lavori

Il 2022 si era concluso con la sostituzione del vecchio ponteggio con uno nuovo. "Ad oggi, abbiamo completato i lavori di messa in sicurezza - ha spiegato ad AvellinoToday l'avvocato Carmine Antonio Ciccarone, amministratore condominiale di Palazzo Trevisani, incaricato di seguire l'iter - è stato installato il nuovo ponteggio ed è stata depositata la certificazione di fine lavori. A breve, saranno eliminate anche le transenne poste davanti all'edificio perché non hanno più ragione di esistere e procederemo alla reinstallazione del telo che raffigura la facciata così come sarà realizzata".

Ciccarone: "Il Superbonus al 90% è un'occasione da non perdere"

Il prossimo passo verso il restyling conservativo sarà una nuova assemblea condominiale, già convocata dall'avvocato Ciccarone che aggiunge: "Ho già trasmesso tutta la documentazione al Comune. Nella nuova assemblea porterò all'ordine del giorno tutte le decisioni riguardanti la realizzazione del restauro. Spero e credo che tutti siano orientati ad approvarlo. Sarebbe opportuno cogliere un'occasione come quella del Superbonus, anche se ridotto al 90%, perché parliamo di una riqualificazione che richiede costi importanti. Il palazzo, ad ogni modo, non può restare nello stato in cui si trova perché dovrebbe essere oggetto di continue opere di manutenzione".

Ammonterebbe a circa 4-5 milioni di euro l’investimento previsto per ridare luce a Palazzo Trevisani, dichiarato inagibile fin dal 1969. Un intervento costoso che, usufruendo delle agevolazioni statali, sarebbe meno salato per i proprietari dell'immobile ai quali spetta la decisione di aprire un cantiere che tutta la città attende ormai da decenni.

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