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Il Parco dei Monti Picentini aderisce all'Osservatorio per le Aree Protette del Mezzogiorno

Il vicepresidente Bonavitacola conclude i lavori del convegno

Inizia l’attività dell’Osservatorio sui Parchi e le Aree Protette del Mezzogiorno istituito il 5 maggio presso il DI FARMA Università degli studi Salerno diretto dal Prof. Pietro Campiglia e grazie all’impegno e alla dedizione della prof.ssa Clara Bassano, irpina di adozione, e del Dott. Domenico Nicoletti.

La giornata di studio, incentrata su PNRR Aree protette del Mezzogiorno e Terza Missione dell’Università, ha consentito il confronto sui progetti avviati con numerosi rappresentanti di Aree Protette del Mezzogiorno: Dott. Tommaso Pellegrino del Parco del Cilento, Dott. Agostino Casillo del Parco del Vesuvio, il Direttore Generale per il patrimonio naturalistico del MITE Dott. Montanaro, oltre a numerosi esperti di tutte le discipline di settore. 

Le dichiarazioni di Fabio Guerriero, Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Monti Picentini

“È emersa in maniera chiara ed inequivocabile la consapevolezza che la sfida, che attende le amministrazioni locali, gli enti sovraordinati, le associazioni, ma soprattutto i giovani abitanti del Parco è quella di coniugare iniziative di promozione e valorizzazione del territorio compatibili con la tutela e la salvaguardia dell’ambiente.”

Noi come Ente Parco Regionale dei Monti Picentini ci stiamo provando

“CAMACQ Il cammino delle acque alla scoperta delle grandi sorgenti, che attraversa i comuni del Parco e si candida ad accedere nell’Atlante dei cammini Italiani; CILAB, il progetto di sperimentazione di economia circolare in sei comuni irpini che ha tra gli altri l’obbiettivo di formare le Guide del Parco avviato con DiArch e CNR IRSS e finanziato dal GAL Aisl; i progetti di monitoraggio avviati sulla biodiversità con l’Università Federico II di Napoli e le attività di manutenzione programmata con SMA Campania, costituiscono opportunità di lavoro e di crescita per molti giovani che potranno cimentarsi su materie che possono rappresentare una possibile azione di contrasto ad uno spopolamento, che dopo la pandemia ha innescato fenomeni di ritorno alle origini.”

Le aree protette come modello di sviluppo sostenibile

“Siamo sicuri – continua il Presidente Guerriero - che le aree protette possano diventare modello di sviluppo sostenibile come ben ha evidenziato la prof.ssa Maria Luisa Saviano nel suo libro. 

In questi giorni abbiamo avviato la progettazione definitiva, già finanziata dalla Regione Campania, per la messa in sicurezza e valorizzazione del santuario rupestre di San Michele Ad Olevano Sul Tusciano. Il Parco ha, dunque, già avviato con il CUGRI Consorzio Interuniversitario Grandi Rischi della Regione Campania diretto dal Prof. Mimmo Guida un’attività di collaborazione per cogliere le opportunità offerte dal PNRR perfettamente in linea con la Terza Missione dell’Università.

Abbiamo ribadito, anche con l’amico fraterno Antonio Briscione Presidente della Riserva Sele e al Vice Presidente della Giunta Regionale Dott. Fulvio Bonavitacola, che ha concluso i lavori, che con l’apporto di poche risorse umane le aree protette regionali, in collaborazione con i comuni del Parco, possono diventare vere e proprie Agenzie Di Sviluppo Locale sostenibile.”

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