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Sabato, 20 Aprile 2024
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Oscar Green, caciobond e panetti di zafferano: ecco chi ha vinto

A Pina Lungarella dell’azienda agricola omonima di Castel Baronia il premio creatività

Carta fatta con l’aglio, “caciobond”, panetti di zafferano, “acenata”, bottega del buon vivere e comunità di pastori. Sono le idee innovative degli Oscar Green 2020, premiate da Coldiretti Giovani Impresa Campania oggi a Bocca della Selva, località turistica del comune di Cusano Mutri in provincia di Benevento. La premiazione, rimandata lo scorso anno a causa delle restrizioni anti covid, è stata celebrata all’aperto in occasione del passaggio dell’ottava tappa del Giro d’Italia “Foggia-Guardia Sanframondi”, che a Bocca della Selva ha visto il Gran Premio della Montagna.

Alla cerimonia di consegna, preceduta dal convegno dal tema "Resilienti e innovativi: i giovani agricoltori nel dopo-Covid", hanno partecipato Claudia Sorbo, delegata regionale Coldiretti Giovani Impresa Campania, 

Giuseppe Maria Maturo, sindaco di Cusano Mutri, Antonio Di Maria, presidente della Provincia di Benevento, Vincenzo Girfatti, presidente Parco Regionale del Matese, Veronica Barbati, delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa, Francesco Emilio Borrelli, presidente Commissione regionale Agricoltura, Nicola Caputo, assessore regionale all’Agricoltura e Gennarino Masiello, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Coldiretti.

Per la categoria Campagna Amica vince Raffaele Morese dell’azienda agricola e zootecnica omonima di Pontecagnano Faiano (Salerno) con il progetto “Caciobond”, grazie al quale nella fase di lockdown è stato possibile trovare uno sbocco al latte prodotto e invenduto a causa della contrazione degli ordini. Nasce così il “caciobond”, un caciocavallo di latte di bufala da 11 kg acquistato in anticipo dai consumatori e ritirato dopo due anni di stagionatura.

Per la categoria Creatività vince Pina Lungarella dell’azienda agricola omonima di Castel Baronia (Avellino) con il progetto “Panetti di zafferano”, trasformando la passione per i fiori selvatici della valle dell’Ufita in una coltivazione. Per conservare i fiori essiccati recupera l’antica tradizione locale di inglobarli in panetti di burro da utilizzare per esaltare le ricette in cucina.

Per la categoria Fare Rete vince Gianluca Quaranta dell’azienda agricola Alburni Natura di Sicignano degli Alburni (Salerno) con il progetto “La bottega del buon vivere”, che mette insieme produttori agricoli ed agroalimentari dell’area interna del Sele-Tanagro per consentire a micro aziende di arrivare sul mercato ottimizzando logistica e strategia di marketing.

Per la categoria Impresa 5.Terra vince Rosa Ferro dell’azienda agricola Il Dono dell’Erba di Battipaglia (Salerno) con il progetto “Carta di tunica d’aglio”, ricavata dagli scarti derivanti dalla lavorazione dei bulbi mischiandoli con acqua e amido di mais. La carta, oltre ad essere rifiuti zero, nasce già bianca, ma può essere colorata con pigmenti naturali.

Per la categoria Noi per il Sociale vince Pasquale Loffreda della cooperativa agricola Falode di Castello del Matese (Caserta) con il progetto “La comunità dei pastori del Matese”, che ha consento agli allevatori di acquistare terreni demaniali realizzando il sogno di tutelare e valorizzare la montagna, offrendo pascoli alle greggi e un villaggio dove vivere con le proprie famiglie, grazie alla multifunzionalità.

Per la categoria Sostenibilità vince Pompeo Capobianco dell’azienda agricola Caputalbus di Ponte (Benevento) con il progetto “Acenata”, grazie al quale ha recuperato un antico processo di lavorazione delle uve, risalente agli antichi romani, che consiste nella lavorazione attraverso tini di castagno e tegami di terracotta, informati ad una temperatura di 400 gradi. La fermentazione e l’affinamento in barrique dura 24 mesi.

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