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Ordinanza anti-smog, il commissario non scioglie le riserve

I comitati per l'ambiente e per la salute, intanto, continuano a fare pressione

I comitati per l'ambiente e per la salute continuano a fare pressione e il commissario Giuseppe Priolo non ha ancora sciolto le riserve per quanto concerne l'ordinanza anti-smog. Il piano, ad ogni modo, dovrà affrontare la questione sotto tutti i punti di vista, dal trasporto pubblico agli impianti di riscaldamento, passando per le emissioni industriali di Pianodardine e della zona da Monteforte a Chianche. Nel frattempo, il dispositivo messo a punto dal settore "Ambiente" di Palazzo di Città è in attesa di ricevere il via libera del commissario. L'obiettivo è il blocco delle auto diesel da euro 0 a 3 e per i benzina da 0 a 2; oltre che, neanche a dirlo, il divieto totale di bruciare residui vegetali. L'ordinanza in questione dovrebbe durare tutto l'anno. 

I numeri di Avellino sono preoccupanti anche rispetto agli altri capoluoghi

 A parlare chiaro sono i numeri: nel 2018 in ben 3 capoluoghi di provincia su 5 sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono (35 giorni per il Pm10 e 25 per l’ozono). Ad Avellino e Napoli il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver dovuto respirare aria inquinata per circa 4 mesi nell’anno. La città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge è Avellino con 89 giorni (46 per il Pm10 e 43 per l’ozono), seguita da Napoli con 72 (37 per il Pm10 presso centralina della Ferrovia e 35 per l’ozono presso il Parco Virgiliano). Benevento ha sforato 27 giorni e sempre per l’ozono. Un quadro preoccupante che per Legambiente indica l’urgenza a livello nazionale di pianificare misure strutturali capaci di abbattere drasticamente le concentrazioni di inquinamento presenti e di riportare l’aria a livelli qualitativamente accettabili.

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