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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La nuova ondata di Covid in Europa anche prima dell'autunno

Lo scenario da incubo per le autorità sanitarie si sta compiendo in questi giorni con un aumento esponenziale dei nuovi casi

L'Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l'allarme per nuova ondata di "decessi ed eccesso di pressione ospedaliera dovuta al Covid-19 prima dell'autunno". Sotto accusa non solo l'emergenza di nuove varianti (in primis la Delta, o indiana) a anche una copertura vaccinale valutata insufficiente in vista dell'aumento di contatti sociali dovuti alle riaperture.

"I casi di Covid-19 in Europa hanno ricominciato ad aumentare dopo due mesi di calo e c'è il rischio di una nuova ondata a meno che non rimaniamo disciplinati". ha detto il direttore regionale dell'Oms per l'Europa Hans Kluge in una conferenza stampa.

"La scorsa settimana, il numero di casi è aumentato del 10% a causa di un aumento di viaggi, assembramenti e allentamento delle restrizioni - spiega  Kluge - Ci sono tutte e tre le condizioni per una "nuova ondata di decessi ed eccesso di pressione ospedaliera dovuta al Covid-19 prima dell'autunno".

Secondo l'Oms infatti la copertura vaccinale contro il Covid-19 in Europa è "inaccettabile": solo il 24% degli europei è infatti immunizzato e la metà degli anziani e il 40% del  personale sanitario è ancora senza protezione. Insomma, siamo molto lontani tano dalla copertura vaccinale raccomandata pari all'80% della popolazione per le riaperture.  

Lo scenario da incubo per le autorità sanitarie si sta compiendo in questi giorni con un aumento esponenziale dei nuovi casi (10% in più in una settimana), focolai ovunque di variante delta e il 63% degli europei ancora in attesa della prima dose in un contesto senza restrizioni e con un aumento di viaggi e raduni. E la situazione in Italia? 

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 23-29 giugno 2021, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (5.306 vs 7.262) e una stabilizzazione dei decessi (220 vs 221). In calo anche i casi attualmente positivi (52.824 vs 72.964), le persone in isolamento domiciliare (50.878 vs 70.313), i ricoveri con sintomi (1.676 vs 2.289) e le terapie intensive (270 vs 362).

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"Da 15 settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si registra una discesa dei nuovi casi settimanali.  Tuttavia si continua a rilevare una progressiva diminuzione dell’attività di testing che, ribadiamo, sottostima il numero dei nuovi casi e documenta l’insufficiente tracciamento dei contatti, cruciale in questa fase della pandemia".

"Per contrastare la diffusione della variante delta – conclude Cartabellotta – devono tornare in campo i servizi territoriali potenziando contact tracing, sequenziamento e screening alle frontiere, per limitare l’impatto della COVID-19 severa e delle ospedalizzazioni occorre accelerare la somministrazione della seconda dose negli over 60. Ma serve una scelta strategica univoca, senza fughe in avanti delle Regioni, allineata con le indicazioni autorizzate dei vaccini e adeguatamente comunicata alla popolazione, anche perché, in relazione alle scorte di vaccini disponibili, nuove vaccinazioni e richiami degli under 60 potrebbero dover subire un rallentamento".

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