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Confini regionali blindati dal 21: divieto di spostarsi a Natale e Capodanno

Ristoranti aperti a pranzo durante le feste, chiusi a cena anche negli hotel

Per il nuovo Dpcm sembra vincere la linea del rigore auspicata dal Ministro Roberto Speranza. Per il momento passa il divieto di spostarsi dal proprio comune nei giorni di Natale e Capodanno e si va verso la chiusura dei confini regionali dal 21 dicembre.

Lo scontro in riunione 

Prende così forma il Natale 2020 degli italiani, anche se dal lungo vertice notturno tra il premier Giuseppe Conte, ministri e capidelegazione proprio sul tema degli spostamenti tra regioni si è registrato lo scontro più duro.

Italia Viva, con le ministre Bellanova e Bonetti hanno lottato per la riapertura dei ristoranti in sicurezza. Invece Roberto Speranza opponendosi a ogni deroga su ristoranti aperti e viaggi per trovare i parenti ha ammonito i presenti al rischio della terza ondata.

Le possibilità in discussione 

Ma sono ancora due le possibilità in discussione: dare la facoltà di muoversi solo per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute" (impedendo quindi la possibilità di spostarsi tra regioni e tra comuni anche a Natale e Capodanno) oppure concedere deroghe per i parenti stretti e gli anziani soli.

Stop agli spostamenti 

Lo stop agli spostamenti tra comuni potrebbe valere nei giorni del 25 e 26 dicembre e del primo gennaio, mentre il coprifuoco sarà confermato alle 22 e si ragiona attorno alla possibilità di consentire ai negozi di chiudere alle 21. In compenso il governo potrebbe consentire l'apertura dei ristoranti a pranzo a Natale e le misure disegneranno una "zona gialla rafforzata" con la quarantena per chi rientra dall'estero. Sulle deroghe non c'è però accordo nel governo. "Non sarà possibile raggiungere i nonni per il Natale. È giusto così, vanno protetti", spiega una fonte di governo all'Adnkronos mentre altre fonti dicono l'esatto contrario, ovvero che l'unica deroga sarà per gli anziani soli e altre ancora si spingono invece a considerare nonni e nonne come oggetto dell'unico ricongiungimento familiare che il governo vuole consentire.

I punti fermi saranno:

  • il coprifuoco confermato senza deroghe fino alle 22 anche a Natale e Capodanno con il divieto di mobilità anche per le aree gialle da prima di Natale (forse il 21 dicembre) a dopo la Befana: la decisione sulle date non è ancora stata presa;
  • il divieto di spostamento tra regioni con divieto di mobilità anche per le aree gialle;
  • il numero di ospiti che si potranno invitare a casa nei giorni di festa: arriverà la "forte raccomandazione" a non ospitare persone non conviventi.secondo Repubblica il limite di ospiti a tavola sarà fissato in 10 persone;
  • si consentirà il rientro dei fuorisede per ragioni di studio o di lavoro nella propria residenza o al proprio domicilio;
  • è in discussione la possibilità di andare nelle seconde case se si trovano in zona gialla;
  • se verrà confermato il divieto di movimento totale dopo il 21 dicembre, bisognerà anticipare di tre giorni (posto che si sia in una zona dove c'è libertà di movimento e se ne raggiunga una uguale) di tre giorni il viaggio (ma questo potrebbe essere successivamente vietato);

Numero commensali 

Palazzo Chigl dibatte ancora attorno ai limiti per i cenoni e i veglioni: la linea del ministro della Salute Roberto Speranza è quella di raccomandare la presenza a tavola dei soli nuclei conviventi mentre Conte vuole seguire la linea "tedesca", che prevede un tetto di dieci persone. Sempre secondo Repubblica il "consiglio" sarà quello di non superare i dieci commensali ovviamente privilegiando il nucleo familiare più stretto adottando particolari accorgimenti per gli anziani e le persone più fragili: da tenere il più possibile lontano dai bambini, senza venir meno alla regola del distanziamento e tenendo sempre la mascherina da togliere solo per il tempo indispensabile a tavola. 

A tavola in 10, il coprifuoco e le deroghe solo per i nonni: l'apericena di Natale 2020

Visti gli orari e il coprifuoco anche a Natale e Capodanno, conclude il quotidiano, sarà quindi possibile soltanto un'apericena di Natale 2020 da concludere molto presto. E anche le scappatoie saranno vietate: gli alberghi in montagna resteranno aperti, ma per evitare veglioni e festeggiamenti di fine anno alle ore 18 del 31 dicembre i ristoranti delle strutture alberghiere - al pari degli altri ristoranti sull'intero territorio nazionale - dovranno chiudere i battenti, e sarà concesso esclusivamente il servizio in camera. La possibilità di aggirare il divieto di cenare fuori a Natale e Capodanno prenotando una stanza d'albergo viene quindi meno. In questa ottica sarà confermata la chiiusura degli impianti sciistici e verranno anche fermate le crociere. 

Ristoranti aperti a pranzo 

Per i ristoranti però, a sorpresa, il governo ha aperto alla possibilità di aprire a pranzo a Natale e a Capodanno. Resterà però fermo l'orario limite delle 18 e le solite regole: 

  • non più di quattro persone a tavola;
  • obbligo di mascherine quando ci si muove all'interno del locale;
  • obbligo di mantenere per 14 giorni i nomi dei clienti nel registro delle presenze;
  • Resta sempre consentita l’attività per asporto fino alle 22, con il divieto però di fermarsi a consumare in prossimità del locale, e il domicilio.

Un allentamento deve misure restrittive che saranno adottate per Natale 2020 e fine anno potrà essere possibile solo dopo il 15 gennaio, come ha spiegato iI ministro della Salute Roberto Speranza al presidenti delle Regioni, "Ma solo In base alla capacità di tenuta durante le vacanze dl Natale", ha precisato.

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