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Myla-My Land for Children: il nuovo progetto della Cooperativa Sociale "L'Isola che c'è"

Una serie di attività che coinvolge la scuola, il consorzio dei servizi sociali e gli operatori sanitari

Una emergenza sanitaria che ha messo in primo piano le necessità e le carenze dei territori, ma soprattutto l'importanza di ascoltare e dare risposte alle comunità. La Società Cooperativa Sociale "L'isola che c'è" con il progetto "Myla -My Land for Children" sostenuto dall'Impresa sociale Con i Bambini, si è resa responsabile di una serie di attività coinvolgendo gli attori principali: la scuola, il consorzio dei servizi sociali, gli operatori sanitari. Dopo mesi in sinergia parte la nuova forma di comunicazione: tornare insieme ai partners sulle problematiche affrontate e raccontare i risultati raggiunti. Un cammino che si profila ancora lungo a causa della persistente emergenza sanitaria, ma è insieme che si costruisce il futuro partendo dai più piccoli.

Tre interviste, curate nella produzione dallo Studio Cerzosimo, realizzate dalla Presidente della Cooperativa, Speranza Marangelo, ad altrettanti partner: si parte dalla dirigente scolastica dell'Istituto "Galiani" di Montoro, Domenica Raffaella Cirasuolo. Al centro c'è il tema della povertà educativa minorile, un’emergenza sociale che riguarda l’intera comunità. Come rafforzare l’alleanza tra scuola e comunità locali, ancor più dopo l’emergenza sanitaria e sociale di questi mesi? Come rendere questa collaborazione una necessità e un’opportunità che permette di valorizzare maggiormente le risorse educative del territorio?

"Il Coronavirus ha stravolto completamente le vite delle famiglie e anche dei bambini che trovavano nella scuola un momento molto importante e significativo proprio dal punto di vista della socializzazione del rapporto con gli altri. Un momento educativo prima ancora che formativo. La scuola si è trovata da un giorno all'altro catapultata in una realtà assolutamente imprevedibile- racconta la Dirigente Cirasuolo-il momento ha potato alla luce tante difficoltà dei nostri territori come la povertà educativa perché in alcune casela scuola non è riuscita ad entrare o lo ha fatto con notevoli difficoltà: non tutte le famiglie possiedono dispositivi che consentono al didattica a distanza , non tutte le zone sono coperte sono coperte da una rete che consente la Dad. Grazie al progetto Myla abbiamo potuto garantire anche ai più piccoli di rimanere in contatto con la scuola, i genitori hanno compreso l'importanza della loro presenza accanto ai bambini durante le lezioni.

Il Progetto Myla con il servizio pre e post scuola ha portato arricchimento alla scuola grazie anche al confronto con le educatrici che sono entrate nelle scuole anche durante le vacanze di Pasqua, Natale e d'estate. Per le famiglie è stato un enorme vantaggio perché insieme ad una scuola aperta si sono ritrovati con tanti materiali didattici nuovi che la scuola non può permettersi di acquistare: una scuola amica per i genitori, uno scambio-arricchimento insegnanti-educatrici".

La Presidente della Cooperativa Sociale "L'Isola che c'è" Speranza Marangelo ha annunciato l'invio di un questionario da somministrare alle famiglie degli studenti della Galiani: le risposte saranno contenute in un opuscolo destinato ai genitori in distribuzione gratuita. 

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