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Il presidente del Senato Casellati ad Avellino: "La Democrazia Cristiana era un'istituzione all’interno delle istituzioni"

Nella giornata di oggi, presso l’auditorium del Conservatorio musicale ‘Domenico Cimarosa’ di Avellino, ha avuto luogo la presentazione del libro "La variante Dc" di Gianfranco Rotondi: "La DC è sempre stata il perno di tutte le componenti del Governo"

Nella giornata di oggi, presso l’auditorium del Conservatorio musicale ‘Domenico Cimarosa’ di Avellino, ha avuto luogo la presentazione del libro "La variante Dc" di Gianfranco Rotondi. L’evento è promosso da Cairo Editore con la fondazione ‘Fiorentino Sullo’ e il Comune di Avellino. Dopo il saluto del sindaco Gianluca Festa, c'è stato l’intervento ufficiale del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Successivamente hanno preso la parola l’on. prof. Gerardo Bianco e il giornalista Generoso Picone. Luciano Ghelfi del Tg2 ha moderato l'evento.

L'evento è iniziato proprio con le dichiarazioni del Presidente del Senato: “Rivolgo un pensiero commosso al popolo ucraino, che sta vivendo giorni di grande dolore. Vi ringrazio per l’accoglienza che la vostra bellissima città mi ha riservato. Ho accolto con piacere l’invito di Gianfranco Rotondi, che presenta un libro ricco di riflessioni. Un’opera che lui stesso definisce “la morte e la seconda vita della Democrazia Cristiana”. Parlare di varianti, in periodo di pandemia, fa capire come la DC avrebbe dovuto adattarsi per sopravvivere. A nessuno sfugge che la DC non è mai stata un partito tra i tanti. La DC, per 50 anni, ha coniato un intero paese. La DC è sempre stata il perno di tutte le componenti del Governo. Un’entità cattolica fortemente legata all’identità collettiva. Dopo le lacerazioni della guerra, la Democrazia Cristiana ha rappresentato l’anima del processo costituente, con un costante dialogo con le nuove istituzioni repubblicane. In anni segnati anche dalla Guerra fredda, la DC ha rappresentato la stabilità. Alla politica economica della DC dobbiamo la ricostruzione del dopoguerra. Questo partito ha accompagnato il paese in stagioni di grandi riforme. La Democrazia Cristiana ha rappresentato una istituzione all’interno delle istituzioni. Nella sua caduta, nasce l’idea della “variante” che, però, apre a nuovi interrogativi. Dopo 30 anni di diaspora quelli che ho posto sul tavolo sono elementi che si aprono a diverse riflessioni”.

Festa: "Possiamo consentire a questo paese di tornare alla politica e ai partiti"

Il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Conoscere la storia ci fa capire meglio ciò che siamo. La DC ha rappresentato, per questo paese, croce e delizia. Come spesso amo dire, parlando di politica, la gente non comprende più l’identità dei partiti. È vero che una fase andava superata, la politica e i partiti hanno sbagliato, ma non sono sbagliati. Noi dobbiamo ripartire da quella parte buona. Noi grazie a una “variante” della politica, possiamo consentire a questo paese di tornare alla politica e ai partiti. Stiamo parlando, quindi, di una variante positiva. Non un virus, bensì un qualcosa che possa riportare questo paese ai suoi antichi valori. Abbiamo tutte le possibilità per rialzarci. E, chi ha scritto la storia, deve passare il testimone senza dimenticare gli errori ma tramandando tutto ciò che è stato fatto di buono”.

Bianco: "Dobbiamo attingere a quella cultura antica che fa parte del nostro retaggio" 

L’on. prof. Gerardo Bianco ha rilasciato parole accorate: “L’amico Gianfranco Rotondi ha sempre avuto una grande indipendenza di pensiero. Ho sentito evocare tanti personaggi della nostra storia e tutti hanno avuto un giudizio positivo. Rotondi ha evocato momenti bui con sveltezza ed efficacia. In questo periodo ci domandiamo spesso dove stanno andando le nostre democrazie. Oggi la democrazia viene messa in discussione dall’interno e il libro di Rotondi dimostra che noi, ancora, abbiamo un vuoto dentro che non è stato ancora ricostruito Oggi la democrazia viene messa in discussione dall’interno e il libro di Rotondi dimostra che noi, ancora, abbiamo un vuoto dentro che non è stato ancora ricostruito. La cultura democristiana non c’è più. Il centro non c’è più. La vera grande questione cui dobbiamo concentrarci è capire come rinsaldare la democrazia. Dobbiamo finirla con i personalismi. Non possiamo immaginare di costruire la nostra storia politica sui partiti personali. Cominciamo a vedere se nel pensiero cristiano si può trovare la chiave di volta per affrontare i problemi del pianeta. Coltiviamo la speranza, perché i democristiani coltivano la speranza". 

"La lezione della Democrazia Cristiana può essere rinnovata”

Le ultime dichiarazioni sono affidate proprio all’autore, Gianfranco Rotondi: “Il presidente Casellati ha fatto un discorso asciutto e in cui ha raccontato l’epilogo storico della Democrazia Cristiana. Questo racconto c’ha condotto fino a qui. Io ho scritto questo libro pensando alla prospettiva. Il presidente Casellati rappresenta un modello e un esempio di affermazione non retorica dell’affermazione femminile. Un esempio anche per le giovani donne del Sud. Io non ho mai pensato che la Democrazia Cristiana potesse tornare. Io non ho voluto parlare del suo ritorno ma, piuttosto, di un ritorno del paese al suo cuore più palpitante. La sinistra democristiana, rispetto ai moderati, ha vinto. Questo perché il Partito Democratico, adesso, è totalmente dominato dal ceppo democristiano. Noi moderati ce la siamo vista con un gigante. Oggi, invece, si pone il problema della creazione di un’area conservatrice. Sicuramente il centrodestra non può essere quello di oggi e, il contributo dei democristiani, deve essere orientato verso la creazione di un qualcosa di nuovo. Sicuramente, in ciascuna forza politica, la straordinaria lezione della Democrazia Cristiana può essere rinnovata”.

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